Riviste culturali in italiano e inglese: la storia di The Bookish Explorer

 Riviste culturali in italiano e inglese: la storia di The Bookish Explorer

Se volessimo contare le infinite riviste letterarie (cartacee e digitali) che esistono sul mercato italiano, non finiremmo più. Ne troveremmo di più famose, di indipendenti, quelle a pagamento o di minuscole che comunque fanno il loro bel lavoro. In questo mare magnum ci ha colpito una rivista online fatta da due ragazze che ha la prerogativa, e il coraggio, di pubblicare testi anche in inglese. Si parla di cultura, società, libri, si pubblicano racconti e poesie, tutto con un ampio sguardo verso l’estero.
Oggi vi presentiamo The Bookish Explorer.

 

Chi siete?

Ciao! Siamo Giorgia e Stefania, due trentenni che ormai da anni si dedicano ai libri e alla scrittura. Abbiamo studiato insieme lingua e letteratura inglese a Venezia e per noi è stato come aprire un portone che dà su terre sconfinate.

Com’è nata questa rivista online?

È nata prima come blog per Stefania, già nel 2016. Dopo alcune esperienze di promozione culturale e alcune sospensioni dei lavori, abbiamo deciso di unire le forze e dar vita a un progetto che è più di un semplice blog, ma una rivista online – con la speranza che un giorno diventi anche di più.

Cosa vi contraddistingue dalle altre riviste?

Noi crediamo che quello che ci distingue sia il fatto di non voler rincorrere a tutti i costi l’ultima novità in libreria. Cerchiamo di non fossilizzarci solo sul nuovo, ma di parlare di ciò che davvero ci piace e che abbiamo amato, che sia l’ultimo libro di Elena Ferrante o le lettere di Rilke. E vogliamo prenderci tempo per ragionare su quello che leggiamo. Inoltre, per ora è una rivista letteraria, è nata così, per le parole e i libri, ma crescendo ci piacerebbe tantissimo poter farla diventare un contenitore che dia spazio a chiunque abbia voglia di contribuire e magari, perché no, allargarci così anche ad altre arti. Vorremmo che fosse un luogo di inclusione in cui chi ha qualcosa di bello da esprimere possa farlo, qualsiasi sia la sua arte.

C’era bisogno di un’altra rivista culturale? Perché?

C’è bisogno di cultura ora più che mai, e ce ne sarà sempre bisogno. Dunque riteniamo importante tutto ciò che aiuta a promuovere non solo la letteratura e le arti ma la cultura in un senso ampio del termine.

Come mai la scelta di utilizzare, oltre all’italiano, anche l’inglese in un paese che l’inglese lo parla molto poco?

Oltre ad essere laureate in letteratura inglese, abbiamo vissuto anche un periodo a Londra. Scrivere anche in inglese è naturale quando si è assorbito così tanto una cultura. È vero, in Italia si parla poco inglese, così come si parlano poco altre lingue straniere. Forse il nostro vuole essere anche un piccolo sforzo per migliorare questa situazione.

Che tipo di contenuti pubblicate?

Review e news letterarie, poesie e short stories e articoli su cultura / società e arte (per ora soprattutto Fotografia grazie a una nostra collaboratrice, Elena)

Oltre ai racconti brevi, date spazio anche alla poesia. A chi dice che è obsoleta e che non è un genere letterario che vende, voi cosa rispondete?

Tutto il mondo è poesia, basta saper cercare.

Suggerite ai nostri lettori 3 riviste letterarie indipendenti da tenere d’occhio e perché?

Pop Shot, inglese, pubblicata racconti più o meno brevi, poesie e illustrazioni di artisti esordienti e non: è un vero gioiellino. The White Review, una rivista inglese che parla di arti visive e letteratura e che propone molti personal essays, i saggi personali, una forma che forse qui in Italia stenta a farsi riconoscere, ma che avrebbe tantissimo potenziale per acchiappare i lettori. Literary Hub, o Lit Hub, perché è un arsenale infinito di informazioni, recensioni, saggi, notizie, racconti, poesia e ancora e ancora.

Ci indicate 3 libri usciti nel 2019 che suggerite ai nostri lettori di leggere assolutamente?

Diciamo subito L’invenzione degli animali uscito per Chiarelettere: una visione futura del mondo ma allo stesso tempo così attuale da mettere i brividi. Poi The Testaments, il grande ritorno di Margaret Atwood, giustamente premiato dal Booker Prize. E per finire inseriamo una graphic novel, Nellie Bly, pubblicata da Tunué, che racconta la vita e le avventure di una delle più grandi croniste che il mondo abbia mai conosciuto.

Trovate The Bookish Explorer sul sito, su Facebook e su Instagram

The bookish explorer - le fondatrici
Stefania e Giorgia, le fondatrici della rivista The Bookish Explorer

Linda Murli

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