Il racconto del mercoledì: Marescialli, buonasera di Luca Tosi

 Il racconto del mercoledì: Marescialli, buonasera di Luca Tosi

Illustrazione di Sara De Grandis

Tutti lì comodi, tavolata da ventidue, una meraviglia. Avevo giusto preparato gli antipasti, la mia specialità. Culatello, formaggi, pane toscano con la crema di melanzane; non la sa far nessuno come la mia, la ricetta appartiene a mia nonna. È stata la prima roba che ho imparato a cucinare, da ragazzo. La Polizia è arrivata che avevo appena preso a servire. Due volanti a sirene spiegate, da farti sudare i timpani. E per cosa? C’ho dei clienti fissi, gente che sennò non sa come cibarsi, mica son buoni a cucinare. Si capisce, il mio è un posto per palati fini. Han visto la Polizia, i poliziotti zompare dalle volanti, normale, si son presi paura. Mollati i piatti, ho corso fino alla porta e girato la chiave.

«Qui non si entra senza un mandato» ho detto.

«Apra» mi fa uno. «È un ordine.»

Mia nonna diceva spessissimo che nella vita non si deve niente. È il mio ristorante, questo; fino a prova contraria gli ordini li danno solo i commensali, menù alla mano. Gli ho risposto, ai pulotti:

«Andate a sfogar le vostre leggi da un’altra parte».

Poi sono tornato alla tavolata:

«Tranquilli, non è niente. Volete altro vino?».

Ma i poliziotti, si capisce, ne ponzano una più del demonio: in tre si sono intrufolati dalla porta laterale; mi ero scordato di chiuderla. Son entrati come le squadre d’assalto nei bunker mafiosi. I miei clienti hanno urlato, e una, Gabriella, che è incinta, è guizzata in piedi e ha alzato le mani sopra la testa.

«Sono innocente!»

Lì è intervenuto Rino, che era a capotavola.

«Marescialli, buonasera» ha detto. «Fate un brindisi con noi?»

Si è riempito il bicchiere, e gli altri con lui. I pulotti, niente, erano convinti a evacuare il locale. Uno a uno han fatto uscire tutti. Son rimasto io. E la tavolata. Uno spreco: formaggi, affettati, pane del fornaio, crema di melanzane, tutto immobile come i sassi. Ho preso una fetta di culatello, poi un tocco di formaggio, e col pane ho infilzato la crema. Gli masticavo in faccia, ai poliziotti. Uno ha fatto tintinnare le manette, ha detto che o la finivo e stavo quieto quieto, o erano guai aggravati. Poi mi hanno portato fuori. Giù la saracinesca, son salito su una volante.

Tutta la notte alla centrale. La multa sarà un salasso, più l’avvocato a libro paga. Ma al netto dello schifo che mi han combinato, sto bene in coscienza. Ho tenuto alte le parole di mia nonna. Non. Si. Deve. Niente. Sarebbe orgogliosa di me, se ci fosse. È morta. Però la sua crema di melanzane ancora vive, su questo mondo. Che razza di mondo infame. Com’è successo che l’abbiamo ridotto così?

Luca Tosi

 

Blam

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