Racconti brevi su Instagram: quando la letteratura diventa social

 Racconti brevi su Instagram: quando la letteratura diventa social

Che la letteratura non riesca a stare al passo con lo sviluppo scientifico-tecnologico, sempre più frenetico e apparentemente ingestibile, è un’illusione, o meglio, un errore di percezione: è l’industria culturale, affamata di riforme profonde, a stare innegabilmente languendo, ma non si può dire lo stesso del bisogno di leggere o ascoltare storie.

Tra i tanti modi in cui la letteratura si sta adattando a Internet, ci sono interessanti risvolti sui social, in particolare su Instagram, che all’occorrenza diventano spazi editoriali e ospitano lavori di scrittori virtuali. Questo però non è un fenomeno per così dire “selvatico” nato esclusivamente dal basso o a livello “amatoriale”. L’interesse sempre maggiore per questa letteratura mordi e fuggi ha conquistato anche i colossi della cultura. Ne è esempio l’iniziativa di T Magazine (supplemento del NY Times) che ha commissionato a scrittori famosi mini racconti da accompagnare a una fotografia (cui si sono ispirati per la stesura) sul proprio profilo Instagram. Potete trovarli sotto l’hashtag #TMicronovel

La NY Public Library ha invece lanciato le Insta Novels, racconti e romanzi (come Alice nel Paese delle Meraviglie o La Metamorfosi) spezzettati in paragrafi, uno per ogni Instagram Story, arricchiti da illustrazioni. Il fenomeno Instapoetry, poi, è in crescita costante ovunque, e ha fruttato (tra gli altri) a Rupi Kaur un successo in tutto il mondo. Partita da pubblicazioni di poesie su Instagram, è riuscita ad arrivare alla pubblicazione su carta con traduzione delle sue poesie in varie lingue.

Ma in Italia, come si sta sviluppando il fenomeno? Riguardo in particolare ai racconti, abbiamo selezionato sei profili particolarmente talentuosi, da “sfogliare” per intrattenersi mentre aspettiamo una chiamata, per ingannare il tempo ora che facciamo più file di prima (e magari abbiamo dimenticato il libro in lettura a casa), o anche solamente perché curiosi di vedere come possa la letteratura combinarsi con queste ultime grandi rivoluzioni di comunicazione che sono i social network.

Thireos

Thireos è il nickname di Marco Parlato, autore di due romanzi e di racconti su riviste ed antologie.
Le ultime foto sul suo profilo sono frammenti di routine (un corridoio, una parete bianca, il motivo di una pizza), ma nelle caption si scoprono racconti in prima persona a tema amoroso, o sul mestiere di scrittore. Facendo scrolling ci si imbatte nei divertenti #racconticortissimissimi, foto accompagnate da storie-freddure di una o due frasi.

racconticortissimi

Prima ancora, il profilo era dedicato ai #racconticentellinati, una versione più letteraria e misteriosa, quasi alla Buzzati delle Risate a Denti Stretti de La Settimana Enigmistica.

 

Vocidifemmine

Ilaria Maria Dondi, giornalista bresciana e direttrice del magazine online Roba Da Donne, ha fondato su Instagram nel 2018 il progetto di “microracconti femministi, @vocidifemmine (che non vuol dire solo per donne)”.

A prima vista, un’antologia virtuale di racconti che esplorano quella che, con un termine un po’ cacofonico è chiamata la condizione femminile. Il lavoro di Dondi destruttura all’origine il termine condizione, ricordandoci che parlare di modi definiti di essere donna è quantomeno artificioso, e aderisce in pieno alla definizione del femminismo intersezionale: i suoi racconti, spesso ispirati a storie vere o personaggi pubblici, vanno dalle storie femminili più comuni, come la paura di tornare a casa da sole la sera, alle meno frequenti ma non per questo meno importanti: la vita di una madre detenuta, la tripla discriminazione del sessismo e del razzismo su un corpo nero non conforme, sono solo alcune di queste.

La bellezza della pluralità sta anche nelle arti di cui Dondi si serve, accompagnando i racconti a disegni di sua mano delicati ma d’impatto. Per chi non avesse Instagram: @vocidifemmine è anche su Facebook.

vocidifemmine

 

_storielle

Navigando sul profilo di @_storielle  non si trova un nome o dei nomi che rivelino chi si cela dietro il progetto: ma non è importante, perché l’anonimato non fa perdere affatto smalto a questi lampi di racconto scritti in blu su sfondo celeste. Piccole o grandi epifanie sulla vita, la carriera e il tempo che passa, (anche durante il lockdown); coincidenze significative, dettagli buffi. Le storielle strappano un sorriso o addirittura una risata; oppure, per una manciata di secondi, possono farci rabbuiare.
Chi da fuori potrebbe sbirciarci, in fila alle Poste o in qualche altro noioso postaccio, potrebbe pensare: a) che stiamo chattando con qualcuno che ci piace; b) che ci è arrivata una novità importante.

storielle

 

raccontiaquattromani

@raccontiaquattromani nasce a gennaio 2020 dalla collaborazione di Arianna Meschia e Matteo Mangili. Tutto è cominciato, raccontano, da una storia che Matteo – ispirato da un casolare in cima a una collina di Finisterre – non sapeva come terminare. Da qui una partita a ping pong letterario di cui i due condividono i risultati a puntate, come si faceva sulle riviste di carta. Hanno poi deciso di aprirsi a collaborazioni esterne: chiunque può partecipare votando un incipit o portandolo avanti con un pezzo della storia in corso. Su Instagram si trovano teaser, su Facebook  e sul loro sito le storie per intero.

raccontiaquattromani

 

auresistente

Aureliano Delisi è @auresistente  su Instagram, dove pubblica storie di poche frasi in grafica simil Einaudi. Freddure, nonsense, situazioni rovesciate ma sempre attuali, a volte urgenti: corpi che si riconciliano con chi li abita, l’acqua finalmente ribelle all’Antropocene, o pappagalli che, in pieno stile kafkiano, diventano…Elon Musk.

auresistente

atomi_oblique

Oblique Studio è un’agenzia letteraria di Roma, fondata da Leonardo Luccone. Ispirati da Dissipatio H.G., (romanzo post-apocalittico di Guido Morselli, per certe cose profetico delle città vuote della solitudine umana affrontata in questi mesi), hanno creato un profilo Instagram su cui pubblicano “atomi” di racconto. Nel feed si alternano, in ordine sparso, racconti inviati dagli utenti in occasione della Atomi Call #1, a stralci di autori classici, come Antonia Pozzi o Kafka.

Il profilo è curatissimo: ogni racconto inedito è numerato, in ordine progressivo, con un simbolo della tavola periodica; i racconti dei classici, invece, sono semplicemente “gas nobili”. Il tutto, impaginato con una grafica-tributo a Quodilibet.

 

oblique atomi

 

La mia fiducia nel futuro della letteratura consiste nel sapere che ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici, ci disse Calvino all’inizio di Lezioni Americane. Ed è confortante poter dire che avesse ragione anche da questo punto di vista. Perché si abbraccia una fruizione che, anche se non è e non sarà mai la lettura immersiva e impegnativa di un classico o di un intricato romanzo postmoderno, è un’altra delle tante facce della parola magica letteratura.

a cura di Chiara Rotondi

Blam

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