L’amore è un atto senza importanza di Lavinia Mannelli: una bambola del sesso può innamorarsi? Recensione

 L’amore è un atto senza importanza di Lavinia Mannelli: una bambola del sesso può innamorarsi? Recensione

Anche se facciamo uno sforzo di memoria, è difficile trovare un racconto o un film di fantascienza in cui non compaia un’intelligenza artificiale, che abbia o meno l’aspetto di un robot umanoide. Negli ultimi anni l’incremento degli studi dedicati all’impatto delle cosiddette Ai sulla vita reale è andato di pari passo con la loro applicazione massiva e progressiva negli ambiti più disparati (qui, potete trovare la nostra intervista all’autore del primo libro scritto insieme a un’Ai). Il dibattito sul tema è ampio e variegato ma la questione centrale rimane sempre la stessa: può un’Ai provare emozioni?, sviluppare un’autocoscienza?, imparare a desiderare? Sono proprio questi gli interrogativi intorno ai quali ruota L’amore è un atto senza importanza (66thand2nd, 2023), romanzo d’esordio di Lavinia Mannelli, dottoranda in Letterature moderne con un progetto di ricerca sulle donne robot. L’autrice affida alla costruzione narrativa il compito di indagare il discrimine tra desiderio e ambizione, ed esplorare i confini dell’umano nella società dell’immagine.

L’amore è un atto senza importanza di Lavinia Mannelli: la trama del libro

Una mattina come tante altre, Tamara si sveglia tra i riflessi di una modernità misteriosa in una Milano in cui spiccano cartelloni e insegne incomprensibili. La protagonista del romanzo si guarda attentamente attorno e, attraverso i suoi occhi, il lettore comincia a scrutare il paesaggio che la circonda: un appartamento in via Padova da cui si scorge il logo Ikea, abitato da due ragazzi, Giulia e Guido, lei impiegata nell’azienda svedese di arredamento e lui insegnante, entrambi aspiranti intellettuali.

La televisione accesa restituisce le voci di Barbara e Maria, indiscusse regine di noti programmi Mediaset, che presto divengono per Tamara degli «spiriti-guida». Lei, bambola gonfiabile dotata di una sofisticata intelligenza artificiale, non può fare altro se non prestare attenzione. È stata Giulia a portarla in quell’appartamento, in regalo a Guido per il loro anniversario, con un unico scopo: offrirgli piacere.

La quotidianità dei personaggi è scandita da un susseguirsi di eventi banali, ripetitivi, irriflessi, da cui Tamara deduce considerazioni inquietanti: i suoi coinquilini non sanno, infatti, che la bambola è dotata di un’autocoscienza che si manifesta attraverso la ripetizione di citazioni, probabilmente estrapolate dalla propria banca dati.

Tamara sviluppa desideri e volontà, emozioni «umane», molto più di quanto non sembrino in grado di fare gli altri personaggi del romanzo. Anelando al cambiamento ma incapace di ottenerlo da sola, la bambola del sesso comprenderà di essere un corpo inerme di fronte agli eventi della vita. Qual è dunque, se c’è, la vera differenza con gli esseri umani?

Lei, loro e la vita

Amore, ricerca del potere e del miglioramento della propria posizione. Questi sono i tre principali temi del romanzo di Lavinia Mannelli, che si intersecano e rovesciano il normale equilibrio della vita di Guido, Giulia e David, un amico della coppia di cui Tamara si invaghirà. Ogni personaggio è segnato dalle scelte che compie, tutte indirizzate al cambiamento di sé.

Eppure nessuno degli inquilini dell’appartamento di via Padova sembra (voler) mostrare consapevolezza della propria interiorità, eccetto Tamara. Lei che non è una persona ma non sembra neanche un robot, lei che ha capelli setosi e una pelle che si riscalda a comando, lei sola mostra desiderio: di conoscere il mondo che la circonda, di integrarsi in tutte le situazioni, banalmente umane, cui, nolente, è chiamata ad assistere. Ma è la vita, con il suo movimento impercettibile e costante, con le sue regole sociali schiaccianti e ineludibili, a sembrare il vero artefatto tecnologico nei cui algoritmi ciascuno dei personaggi rimane incastrato. Come uscire dal meccanismo quando anche il sentimento più umano di tutti non ha più valore?

La scrittura di Lavinia Mannelli in L’amore è un atto senza importanza

Lavinia Mannelli costruisce una dimensione sensoriale della contemporaneità grazie a una scrittura che indugia sugli elementi visivi e uditivi: i cartelloni pubblicitari, i colori delle luci al neon, il suono del televisore costantemente in sottofondo. Le citazioni di Tamara, a volte volutamente inserite come se fossero «fuori luogo», segnano un tempo in cui passato, presente e futuro si rincorrono, con una fretta che volta le spalle anche all’amore.

 

A cura di Sara Gasperini

Blam

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