Ecologia erotica di Dominic Pettman: saggio sul sesso e la fine del mondo. Recensione

 Ecologia erotica di Dominic Pettman: saggio sul sesso e la fine del mondo. Recensione

Ecologia erotica. Sesso, libido e collasso del desiderio (Edizioni Tlon, 2023. Traduzione di Michele Trionfera) è un saggio dell’australiano Dominic Pettman, professore di Media e New Humanities alla New School University di New York. Si tratta di una capillare disamina dell’epoca che stiamo vivendo, l’Antropocene, condotta attraverso un approccio pluridisciplinare che mette insieme filosofia, psicoanalisi, ecologia, digital culture, economia e scienze tecnologiche. La riflessione di Pettman si propone di evidenziare la relazione che sussiste fra crisi ecologica e desideri umani, fra uomo e natura, eros e vita, dimostrando come l’uomo stia esaurendo, in modo direttamente proporzionale, tanto la propria pulsione libidinale quanto le risorse energetiche del Pianeta.

Ecologia erotica di Dominic Pettman: di cosa parla il libro

L’intento dichiarato da Pettman è quello di osservare le questioni urgenti del nostro tempo attraverso «lenti libidinali», e individuare le interazioni e le connessioni – culturali, storiche e sociali – tra eros, techne e physis. In che modo la società consumistica, capitalista e tecnocratica influenza e distrugge il nostro desiderio libidico? E può, dal canto suo, la nostra libido avere un impatto inquinante sull’ecosistema terrestre e accelerare il cambiamento climatico?

Data per assodata la correlazione ambiente-libido Pettman vuole dimostrare come il declino del desiderio erotico contemporaneo sia frutto della relazione sempre più estraniata che intratteniamo tanto con il nostro corpo – e quindi, con la nostra riserva di energia erotica – quanto con i nostri simili e il mondo esterno. L’intero apparato tecnologico gioca un ruolo determinante nel fenomeno di atomizzazione delle relazioni umane e di sterilizzazione del piacere in tutte le sue accezioni, da quella stretta di godimento sessuale a quella ampia di forza vitale intrinsecamente erotica, di ascendenza lucreziana. «Una grande percentuale della popolazione prova più piacere ad accarezzare uno smartphone che un proprio simile» sostiene Pettmann, secondo il quale la libido è un’energia vitale che non può essere coltivata in solitudine, in modo avulso dal contesto ambientale e sociale circostante, dato che la nostra caratteristica di specie è la socialità e la vita consociata. La proposta di Pettman per invertire questa disastrosa tendenza è quella di una reinterpretazione olistica del rapporto con l’altro (sia esso persona o ambiente), in virtù di una «ecologia libidinale» che punti a valorizzare le relazioni umane e il contatto con la matrice ambientale del desiderio. Si tratta in sostanza di avviare un «Green New Deal» erotico che affranchi il piacere dai ritmi frenetici e dai non-luoghi tecnologici e restituisca l’eros alla dimensione sensuale, intellettuale e relazionale che gli è propria.

Desideri industriali ed ecosostenibilità

Attingendo a piene mani dalle teorie del piacere del padre della psicanalisi Sigmund Freud, di filosofi del dopoguerra come Herbert Marcuse e Wilhelm Reich, e intellettuali contemporanei come Bernard Stiegler, Pettman analizza la natura delle pulsioni umane e il modo in cui queste, sublimate e trasformate in altre forme di desiderio dalla civiltà moderna, sono state sfruttate a vantaggio del funzionamento degli ingranaggi sociali e dello sviluppo tecnologico in ottica capitalista, con una deriva consumistica devastante per l’ambiente. Il mercato globale, per quanto sostenga la necessità della transizione green, mira sempre a generare nuovi desideri, che vengono poi indirizzati verso oggetti industriali e infine monetizzati. La reificazione del desiderio, con il suo effetto moltiplicatore di bisogni inessenziali, oltre a portare a forme di psicopatia e solipsismo, inquina e distrugge l’ecosistema terrestre, in termini di emissioni di anidride carbonica e produzione di spazzatura.

«Mentre il clima si surriscalda, la nostra libido sembra raffreddarsi»: potrebbe essere questo lo slogan di un mondo frenetico e surriscaldato, ma gelido spettatore della propria catastrofe.

La scrittura di Dominic Pettman in Ecologia erotica

Nonostante la ricchezza di rimandi a teorie, opere e autori cardine del pensiero occidentale, l’indagine dello scrittore australiano procede con linguaggio scorrevole e accessibile. L’autore si muove agilmente tra punti di vista e ipotesi diverse offrendoci un esaustivo quadro d’insieme del tema esaminato. Il punto di forza del suo approccio sta nella capacità di generare nel lettore dubbi e nuove domande e di eradicare l’eurocentrismo e l’antropocentrismo che ci connotano come abitanti del lato «ricco» del mondo e come specie.

 

A cura di Clara Frasca

Blam

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