Libro di cui tutti hanno parlato a settembre 2023 è di Cormac McCarthy

 Libro di cui tutti hanno parlato a settembre 2023 è di Cormac McCarthy

Dedichiamo la nostra rubrica di settembre a un romanzo arrivato nelle librerie italiane da pochi giorni e atteso dai lettori da molto tempo: Stella Maris (Einaudi; traduzione a cura di Maurizia Balmelli) di Cormac McCarthy, morto a giugno di quest’anno. Va da sé che si tratta di un romanzo postumo e che insieme a Il passeggero (Einaudi) – uscito a maggio dopo oltre quindici anni da quell’ultimo capolavoro post-apocalittico che fu La strada –, forma un dittico.

Stella Maris, la trama del libro più chiacchierato di settembre

Stella Maris, il «lungo addio» com’è stato definito da Gabriele Romagnoli su «Robinson», riprende le vicende dei fratelli Western, che avevamo lasciato nel 1980, ma raccontate da un punto di vista e un tempo diversi: quello della sorella minore Alicia nel 1972. Un prequel dunque. Alicia è ricoverata nella clinica psichiatrica Stella Maris in Wisconsin. Nelle sedute con il suo psichiatra si racconta e si disfa, così come ha già fatto con i suoi averi prima del ricovero volontario. È già stata qui. Conversazione dopo conversazione (è questo l’assetto del romanzo costruito perlopiù sui dialoghi) con il dottor Cohen, Alicia, qui poco più che ventenne, rievoca il passato e le persone che lo abitano: il fratello Bobby, il padre (uno scienziato coinvolto nel progetto Manhattan sulla costruzione della bomba atomica), i fantasmi. Sì, i fantasmi, perché nella mente di Alicia si avvicendano presenze diverse. La diagnosi per lei è grave: «Schizofrenia paranoide con presenza di allucinazioni visive e auditive». La terapia non è semplice, e non solo per la malattia, Alicia è una ragazza dall’intelligenza eccezionale, un’intelligenza (matematica e musicale) che collide con il suo desiderio di morire, tanto forte da prevalere su qualsiasi ragionamento. Per riprendere le parole di Emanuele Trevi su «la Lettura», i sette dialoghi di cui è composto il romanzo sono «un mirabile lavoro di scavo nell’infelicità, una speleologia dell’anima ferita, un corpo a corpo con il lutto, il desiderio, la conoscenza». Sono l’ultimo atto di uno scrittore immenso, un atto di cui si parlerà ancora a lungo.

 

A cura di Valeria Zangaro

Valeria Zangaro

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