La strada degli ulivi di Clelia Attanasio: il complicatissimo rapporto madre-figli in un romanzo fatto di ricordi e mezze verità

 La strada degli ulivi di Clelia Attanasio: il complicatissimo rapporto madre-figli in un romanzo fatto di ricordi e mezze verità

La strada degli ulivi è il romanzo breve di Clelia Attanasio, edito da Eretica (2023), un esordio letterario di grande impatto emotivo, incentrato sul rapporto madre-figli e sullo scenario emotivo che esso stesso genera, fatto di sentimenti che vanno dall’indifferenza fino all’ossessione. Scritto con registri lessicali diversi, a rimarcare l’alternanza dei narratori, l’opera prima di Clelia Attanasio risulta agile nella comprensione di temi relazionali e in grado di rappresentare, in maniera chiara e allo stesso tempo accattivante, lo scontro affettivo tra i fratelli, in primis e, in seconda battuta, tra figli e madre, dove questa viene concepita come una figura molto ingombrante, più di quella del padre.

La strada degli ulivi di Clelia Attanasio: la trama del libro

Ambientato nell’immaginaria Camporella, eloquente nome di una cittadina del Cilento, la storia inizia con la morte di Rachele Mele, vedova di Antonio Chirichella e anziana madre di Ciro e Angela. Quest’ultima, trasferitasi a Napoli anni prima per gli studi di filosofia e da allora in pianta stabile nella città di Partenope, viene informata dell’accaduto da una telefonata del fratello, professore di lettere legato da un affetto morboso per la madre appena deceduta. Procedendo a ritroso, l’io narrante Ciro ripercorre la sua infanzia, fatta di pagine e pagine di diari caduti nel dimenticatoio e, soprattutto, del rapporto ambivalente della stessa madre con lui e Rachele ­– decisamente agli antipodi per comportamenti.

Ed è proprio il tema “essere agli antipodi” a trovare terreno fertile in questo romanzo, dove per ogni aspetto descritto, prende forma esattamente il suo contrario. A cominciare dal luogo: lo stereotipato paesino dell’entroterra, chiuso e col paraocchi, contrapposto a Napoli, città dal profumo di mare e di storie diverse per antonomasia; e finire con la storia dei Chirichella, nella quale vigono regole non scritte più uniche che rare.

Clelia Attanasio: chi è la scrittrice

 Doctor Philosophiae in Teologia all’Università di Cambridge, Clelia Attanasio è inoltre la fondatrice e direttrice editoriale di Quaerere, rivista di approfondimento culturale di matrice filosofico-letteraria. Finalista del Premio Campiello Giovani 2015, collabora con diverse riviste letterarie, scrivendo recensioni e soprattutto racconti. Attualmente, è ricercatrice all’Università di Strasburgo. La Strada degli Ulivi è il suo primo romanzo.

Consiglio letterario: perché leggere La strada degli ulivi

 Leggete La strada degli ulivi di Clelia Attanasio se adorate una scrittura veloce, ma ricercata al tempo stesso, capace di sapersi adattare al narratore e ai vari registri che le situazioni richiedono. Leggete questo romanzo se avete amato Lolita di Nabokov ma odiato il suo protagonista Humbert: difficilmente riuscirete a non storcere il naso cercando di capire cui prodest, o più semplicemente il perché del rapporto, a tratti ossessione univoca, tra Ciro e Rachele. Leggete, infine, questa opera prima se leggere significa anche mettere i puntini sulle i ai finali “sospesi ma non troppo”, cercando di cogliere ogni singola sfumatura, anche se recondita o semplicemente accennata.

A cura di Milo Salso

 

 

 

 

 

Milo Salso

Articoli Correlati

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *