Rubare la notte di Romana Petri: in un libro la vera storia dell’autore di “Il Piccolo Principe”. Recensione

 Rubare la notte di Romana Petri: in un libro la vera storia dell’autore di “Il Piccolo Principe”. Recensione

A ottant’anni esatti dall’uscita della prima edizione di Il Piccolo Principe, libro dal successo planetario, Romana Petri, in Rubare la notte (Mondadori, 2023), racconta la vita del celebre scrittore e aviatore francese, Antoine De Saint-Exupéry. Scrittrice e traduttrice, Petri in questa personalissima biografia letteraria ricostruisce il vissuto di un uomo, conosciuto prevalentemente attraverso il riflesso delle sue opere, la cui esistenza è stata sempre divisa tra la scrittura e l’aviazione, tra cielo e terra, e la cui emblematica morte in volo, nei cieli sopra Marsiglia, è rimasta sino ad oggi un mistero insoluto. L’opera è attualmente in concorso al premio Strega, essendo stata selezionata tra i dodici semifinalisti.

Rubare la notte di Romana Petri: la trama del libro

Un bambino «che seguiva i venti», esuberante, distratto e malinconico con una virgola di naso rivolta sempre al cielo. Antoine, soprannominato Tonio, nasce a Lione da una famiglia aristocratica all’inizio del Novecento. Orfano di padre dall’età di quattro anni, si trasferisce nel castello di Saint-Maurice-de-Rémens a Le Mans, dove vive un’infanzia felice e viziata, assorbito dalle figure femminili che lo circondano, in particolare dalla madre alla quale si lega in un rapporto strettissimo, tra morbosità e devozione. Madre e figlio rimarranno, infatti, sempre in stretto contatto attraverso una corrispondenza assidua e incessante, che Petri riporta all’interno dell’opera come traccia del processo di autoanalisi dello scrittore.

Nel 1912 Tonio compie il suo baptême de l’air: un’esperienza dalla quale trae un senso di libertà ed estasi di cui non potrà più fare a meno. Chiamato al servizio militare, entra per la prima volta in aviazione come meccanico. Dopo i primi voli, viene incaricato prima come pilota civile, per il trasporto della posta dalla Francia all’Africa, e poi come pilota di guerra, con lo scoppio del Secondo conflitto mondiale.

Oltre al volo, Tonio ha altre due passioni: la scrittura e le donne. La sua singolare consuetudine di scrivere in volo gli vale il soprannome di écrivain-aviateur. È, infatti, a mille miglia dai luoghi abitati, immerso nel buio della notte, che Tonio scrive parole appassionate destinate alla madre o alla moglie Consuelo, la pittrice e scrittrice conosciuta a Buenos Aires.

Dopo gli anni trascorsi a New York, durante i quali si dedica totalmente alla scrittura e alla stesura di Il Piccolo Principe, Tonio decide di tornare ad arruolarsi nell’aeronautica militare francese, nonostante l’età ormai avanzata, per continuare a servire il suo Paese devastato dalle bombe dei tedeschi. È nel 1944, durante una delle consuete ricognizioni, che Tonio, spiccando il suo ultimo volo, scompare per sempre nell’immensità del cielo senza lasciare traccia.

Rubare la notte di Romana Petri: tra infanzia e nostalgia

«Le faceva molta impressione la sua capacità di distrarsi all’improvviso, di venire risucchiato lontano. Per lei era un po’ come se spiccasse il volo per andare in un altro, pericolosissimo mondo».

Petri restituisce ai lettori un’immagine a tutto tondo dello scrittore-esploratore che ha esaltato per tutta la vita il mondo dell’infanzia. Con grande capacità d’immedesimazione e interiorizzazione, l’autrice si cala nei panni dell’autore, immergendosi nella dimensione sentimentale ed emotiva di quell’adulto che voleva rimanere per sempre bambino. L’autrice così approfondisce i fatti e le relazioni salienti della vita di Antoine De Saint-Exupéry: la profonda devozione verso la madre, la morte precoce dei fratelli, il sogno del volo, gli amori turbolenti, la passione per la scrittura.

Grazie alla lettura dell’opera omnia dello scrittore-aviatore e una capillare ricerca biografica, l’autrice riesce a ricomporre il mosaico degli aspetti di una personalità poliedrica e contraddittoria, evidenziandone il rapporto ossessivo con l’invecchiamento, il rifiuto dell’età adulta, l’esigenza di sfiorare ogni giorno la morte. L’infanzia viene vissuta da Tonio come una fugace parentesi di felicità, percepita sin da bambino con la precoce malinconia e la lucida consapevolezza di chi sa di dovervi presto rinunciare: «Ah, sapeste che strano esilio è quello di essere esiliati dalla propria infanzia… So per certo che non è così per tutti, che vi sono persone capaci, una volta diventate adulte, di allontanare quell’età dell’oro. Ma lo fanno perché non sanno più di quanto oro fosse fatta».

Il bambino dai riccioli biondi della favola «criptata» che l’ha reso famoso, allora, va forse letto come alter ego dell’autore: un esploratore che si muove alla ricerca costante di avventure e nuovi pianeti e che, alla fine della storia, scompare anche lui misteriosamente nel buio di una notte stellata.

La scrittura di Romana Petri in Rubare la notte

Romana Petri riesce a sostenere l’esattezza e la precisione della biografia letteraria attraverso un’invenzione narrativa accorta e delicata. La scrittrice scava nel profondo di ogni personaggio e dissotterra altri mondi, altre vite, regalando al lettore un’avventura – quella del pilota letterato – che incanta, travolge ed emoziona.

 

A cura di Clara Frasca

Blam

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