Dalla stessa parte mi troverai di Valentina Mira: il libro più discusso del premio Strega 2024

 Dalla stessa parte mi troverai di Valentina Mira: il libro più discusso del premio Strega 2024

Proposto al premio Strega da Franco Di Mare, venuto a mancare pochi giorni fa, il nuovo libro di Valentina Mira racconta una storia quasi dimenticata, quella di Mario Scrocca e Rossella Scarponi, vicini a Lotta Continua – una delle maggiori formazioni della sinistra extraparlamentare italiana – e indirettamente coinvolti nell’omicidio avvenuto nel Settantotto in via Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano. In Dalla stessa parte mi troverai (Sem, 2024) si parla dell’oblio nel quale questa storia – anzi, una parte di essa – è finita, dei punti di contatto con la stessa autrice, cresciuta in zona Appio Latino, e del «suo fascista», una precedente relazione tossica. Ma anche, e forse soprattutto, di come quella parte di destra si sia presa il Paese, con una narrazione fatta di cultura del sospetto, farcendo la storia di miti improbabili e di retorica spiccia capace di far passare il carnefice come vittima. 

Dalla stessa parte mi troverai di Valentina Mira: la trama del libro

Roma, via Acca Larentia, 7 gennaio 1978. Due attivisti di destra, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, vengono uccisi davanti alla sede del Movimento sociale, a colpi d’arma da fuoco da un commando tutt’ora ignoto. Da questo episodio, diretto discendente del pericoloso ventennio che va, idealmente, dal Sessantotto all’inchiesta di Mani pulite, avranno luogo una serie di rappresaglie con una sola inevitabile conclusione: la morte. O meglio, le morti: a un terzo attivista di destra, Stefano Recchioni, ucciso durante gli scontri seguiti all’agguato, si aggiungeranno infatti quattro simpatizzanti di estrema sinistra, uccisi dai Nar (Nuclei armati rivoluzionari) tra Roma e Milano. Nove anni dopo, il 30 aprile 1987, l’infermiere sindacalista Mario Scrocca, attivista di Lotta continua, insieme alla moglie Rossella Scarponi e altri quattro compagni, viene ritenuto responsabile dell’agguato di quasi dieci prima, e per questo portato in galera. Da quella prigione anti impiccagione, purtroppo, non farà mai ritorno perché verrà ritrovato impiccato dopo una sola notte, mentre era in attesa di essere liberato, vista la totale assenza di prove a suo carico.

È il primo maggio, la festa dei lavoratori e Rossella, rimasta sola con il figlio Tiziano di appena due anni, decide di esaminare meglio la faccenda. Per scoprire cosa sia successo all’amore della sua vita, suicidatosi senza veri motivi per farlo, decide di non darsi per vinta e combattere. Ma il dubbio che sia «stato suicidato» è sempre meno un dubbio e sempre più una certezza. La storia di Rossella si intreccia con quella di Valentina, cresciuta dalle parti di Acca Larentia e segnata profondamente dalle frequentazioni passate con dei neofascisti. Dalla stessa parte mi troverai è un inno a tutte le vittime.

Dalla stessa parte mi troverai: latte e sangue dal 753 a.C.

Descritto dai suoi detrattori come un manifesto di odio antifascita, Dalla stessa parte mi troverai è in realtà una documentazione attendibile ed emotiva, un reportage che prova a raccontare una storia dimenticata senza un motivo vero. Anche se, vista la critica revisionista mossa a Valentina Mira, trova qui una sua probabile chiave di lettura: il modus operandi di una determinata parte del sistema sembra non cambiare mai. 

Con una narrazione che va dritta al punto, senza compromessi, Mira parla di un vittimismo a tratti indecente dei carnefici sempre pronti, loro sì, a interpretare e a modificare la narrazione storica a loro piacimento.

Il nobile intento di Mira è quello di far luce su una «storia derubricata a danno collaterale» (per riprendere una dichiarazione di Paolo Di Paolo) e per esporre la verità su come siano andate veramente le cose; che è ben diversa dal racconto propinato alla stampa ai familiari e alla collettività. Di Mario e Rossella, i due giovani innamorati in grado di incontrarsi a metà strada tra Garbatella e Alessandrino, un luogo nel quale «potersi attaccare alla vita e sputare in faccia alla morte», resta la storia, raccontata in un bel video dal figlio Tiziano assieme al giornalista Giancarlo Castelli e ai disegni di Zerocalcare, e nell’emozionante romanzo di Valentina Mira.

Chi è Valentina Mira, autrice di Dalla stessa parte mi troverai

Romana, classe 1991, Valentina Mira si è laureata in Giurisprudenza e ha iniziato a scrivere per vari giornali e riviste quali «Corriere della Sera», «il manifesto» e, tra il 2017 e il 2018, ha collaborato con la pagina culturale «Il Romanista». Cameriera, rider e impiegata in un call center prima, ghostwriter, traduttrice e coautrice di A parole nostre, la rubrica femminista di «il Fatto Quotidiano» poi, Mira ha esordito nella narrativa con X (Fandango, 2021), romanzo e lettera al fratello, nel quale racconta di uno stupro subito e della stigmatizzazione legata a esso e alla violenza di genere. A tre anni di distanza, l’autrice torna in libreria con Dalla stessa parte mi troverai, candidato al premio Strega 2024. 

 

A cura di Milo Salso

Milo Salso

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