11 libri di racconti brevi: le raccolte da leggere

 11 libri di racconti brevi: le raccolte da leggere

Nel corso della Storia molti autori hanno fatto ricorso al genere del racconto breve, riunendo i propri scritti all’interno di raccolte poi divenute opere classiche. La brevità è il primo e più evidente aspetto che connota il racconto, e lo differenzia dal romanzo; sebbene ve ne siano altri che afferiscono alla struttura e al contenuto – in particolare alla significazione, all’intensità e alla tensione, per dirla con Cortázar che del racconto fu un maestro. E di maestri ce ne furono molti, scrittori come Verga, Poe, Deledda, Svevo, Levi, Moravia, Buzzati e Tabucchi e tanti altri. Di seguito vi proponiamo una lista – per niente esaustiva – delle raccolte di racconti tra le più rappresentative.

 

11 libri di racconti da leggere: la lista

Racconti brevi e straordinari di Jorge Luis Borges

Borges, scrittore argentino tra i più importanti del panorama letterario del secolo scorso, nel 1955 pubblica Racconti brevi e straordinari, insieme a Adolfo Bioy Casares. Si tratta di un’antologia che inizia con un augurio da parte degli autori: «Che queste pagine divertano te come hanno divertito noi». Il brano più conosciuto della raccolta è Del rigore della scienza che parla della creazione di una carta geografica grande quanto l’impero stesso del Paese rappresentato. I racconti mescolano fonti reali, fittizie, orientali, germaniche, fantastiche, religiose, aforistiche, narrative, saggistiche, enciclopediche e così via, giocando insieme al lettore con l’intento appunto di farlo divertire.

Gente di Dublino di James Joyce

Gente di Dublino è una raccolta di racconti brevi pubblicata nel 1914 con lo pseudonimo di Stephen Daedalus, nome di uno dei protagonisti dell’Ulisse, capolavoro joyciano. L’autore si era trasferito a Trieste già da tempo eppure, nonostante la desideratissima fuga dal suo luogo d’origine, Dublino, la città e i suoi abitanti saranno i temi centrali dei suoi libri. Uno dei racconti più noti è Eveline, la cui omonima protagonista è una giovane ragazza che desidera scappare dalla monotonia della sua vita, ma non riesce a fuggire da Dublino per una promessa fatta alla madre ormai morta. Tempo della memoria, flusso di coscienza e mythical method sono tre delle tecniche usate da Joyce all’interno del racconto e perfezionate poi in altre opere, divenute simbolo di avanguardie letterarie novecentesche.

I racconti del mistero di Edgar Allan Poe

Passiamo al maestro del thriller psicologico, Edgar Allan Poe che pubblica i suoi Racconti del mistero nel 1845. L’opera è suddivisa in tre sezioni: mistero, incubo/fantasia, terrore. La prima contiene brani con tutte le caratteristiche del genere horror, la seconda invece racconti di scenario fantastico tipico del gotico, mentre l’ultima ha al suo interno storie ambientate in Europa, con sfondi fantastici del subconscio umano. Spesso, vi sono paesaggi medievali oscuri, cattedrali abbandonate e spiriti mostruosi della religione cristiana e non.

Bestiario di Julio Cortázar

Come accennato, fuoriclasse del genere è Julio Cortázar, autore di origine argentina, naturalizzato francese. Bestiario è la sua opera più emblematica, una raccolta di otto racconti, pubblicata nel 1951, in cui realtà e fantasia si mescolano indistricabilmente. Lo scrittore definisce i suoi testi «autoterapie di tipo psicanalitico»; in effetti, gli avvenimenti narrati – spesso paranormali – sono descritti con una normalità disarmante, attraverso uno stile lucido e fluido. Il lettore si trova catapultato in vari sogni a occhi aperti, che si rivelano proiezioni di una realtà interiore spesso inascoltata.

Le Cosmicomiche di Italo Calvino

Facciamo un salto nella letteratura del nostro Paese e parliamo di un’opera di Calvino pubblicata nel 1965, Le Cosmicomiche, raccolta di dodici racconti. Si tratta di storie umoristiche e paradossali, che trattano temi legati all’universo, all’evoluzione e a spazio e tempo. Il racconto Tutto in un punto, per esempio, partendo dalla teoria del Big Bang, parla di insoliti personaggi obbligati a una convivenza un po’ particolare: la materia ancora non esiste e i personaggi sono costretti in un unico punto, vale a dire il punto iniziale della grande esplosione.

Novelle per un anno di Luigi Pirandello

L’opera pirandelliana Novelle per un anno è stata definita a buon diritto «insieme ai racconti di Giovanni Verga e di Federigo Tozzi, uno dei risultati più alti della narrativa italiana dopo l’Unità. Di più: insieme al Decameron di Giovanni Boccaccio, a cui per certi versi si ispira (nel tema temporale e nell’intento di rappresentare realisticamente la commedia umana), è indubbiamente uno dei capolavori della novellistica italiana di tutti i tempi». In effetti, la genialità dell’autore si manifesta nello stile e nei temi trattati all’interno dei racconti, scritti tra il 1884 e il 1936. Alcune delle novelle sono state anche adattate a opere teatrali, tra queste ricordiamo Così è (se vi pare), Pensaci, Giacomino!, L’uomo dal fiore in bocca, Lumie di Sicilia, in cui umorismo e consapevolezza si mescolano in modo da destare nel lettore o nello spettatore una profonda attenzione sull’assurdità delle vicende umane.

Sessanta racconti di Dino Buzzati

Nel 1958, invece, Buzzati pubblica i suoi Sessanta racconti, opera per la quale vince il premio Strega nello stesso anno. I temi trattati sono legati alla poetica dell’autore: si va dalla visione surreale della vita all’orrore per la città, dagli automatismi esistenziali introdotti dall’uomo tecnologico alla suggestione metafisica. Il significato dei testi è intramontabile e attuale anche per i giorni nostri. Il lettore può trovarsi spaesato o impaurito, messo di fronte a rivelazioni angoscianti e profondamente reali e tangibili. Pertanto, vi è una forte componente di analisi psicologica interiore cara alla penna di Buzzati.

Innovazioni americane di Rivka Galchen

Ben più recente è la raccolta Innovazioni americane pubblicata nel 2016 da Rivka Galchen, considerata una delle penne più originali degli ultimi anni. All’interno del libro sono contenuti dieci racconti che mescolano episodi assurdi a dialoghi con i grandi della letteratura come Borges e Čhecov. Ma quali sono gli avvenimenti strani descritti? Può capitare di leggere di una donna a cui spunta un terzo seno, di una colazione tra un padre e il suo futuro figlio, dei mobili di una casa che scappano e vogliono rifarsi una vita.

I racconti di Daniele Del Giudice

Sempre nel 2016 escono I racconti di Daniele Del Giudice, autore insignito del premio Campiello alla carriera nel 2021. All’interno dell’opera viene dedicata ampia attenzione ai desideri, alle destinazioni, alle attrazioni e agli interessi dei personaggi descritti e rappresentati. Molto spesso si parte da una scena che vede una persona comunicare a un’altra la propria passione conoscitiva. Da ciò deriva che il rapporto fra due persone ha bisogno di una triangolazione: i loro sguardi devono convergere su una cosa messa a fuoco in comune, secondo il pensiero dell’autore.

Racconti di vento e di mare di Giorgio Bertone

Nel 2010, il professore di Letteratura italiana dell’università di Genova pubblica Racconti di vento e di mare. Come si evince dal titolo, il tema centrale riguarda il mare e tutti gli elementi che ruotano attorno a esso: i naufragi, le sirene, i porti, le navi. «Dicono i marinai che sul mare, all’alba, “il vento scrive”. Un segno fine come di chi provi su e giù il pennino di uno stilo. Ma non uniforme, perché non c’è onda che sia uguale a un’altra onda». All’interno della raccolta vi sono quarantuno storie da leggere per appassionarsi ai viaggi e alle avventure con quel fascino e quella sensazione di infinito che solo il mare sa offrire.

L’elefante scomparso e altri racconti di Haruki Murakami

La rassegna si conclude con l’autore giapponese Haruki Murakami che pubblica nel 1993 The elephant vanishes, nella versione italiana L’elefante scomparso e altri racconti: diciassette brani che suscitano riso e commozione allo stesso tempo. Tra i temi trattati spiccano quelli più cari allo scrittore, come il subconscio, l’amore, il rapporto di coppia, la solitudine. Gli eventi sono quasi sempre circondati da un’aura di assurdo e paradossale, con elementi di irreale o iper-reale tipici di quel realismo magico che è la corrente di cui Murakami è maestro indiscusso.

A cura di Giusi Chiofalo

Giusi Chiofalo

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