Punto esclamativo: la storia e le curiosità che non conoscevi

 Punto esclamativo: la storia e le curiosità che non conoscevi

Vi siete mai chiesti come, quando e perché utilizzate il punto esclamativo? Avete mai pensato alla frequenza con cui lo usate? Lo state facendo bene? Cosa volete esprimere utilizzando uno, due, tre, zero punti esclamativi in una frase? E soprattutto, quando è il momento migliore per utilizzarlo? In una mail di lavoro va messo o no? Quando scambiamo messaggi formali, va inserito oppure no?

Il punto esclamativo è uno dei segni di interpunzione più ambigui della lingua italiana. Può esprimere stupore, può dare alla frase una chiusa imperativa, può essere perentorio, sorprendente, ed essere utilizzato anche a sproposito. Un esempio è la miriade di punti esclamativi che inondano i post sui social.

“Il punto esclamativo [!] contrassegna un’esclamazione o anche un ordine, un’invocazione (Caspita!; Uscite immediatamente da qui!; Ti prego, aiutami!). Talora viene usato insieme al punto interrogativo per esprime meraviglia, sorpresa (Che cosa?!)”. Questa è la definizione ufficiale tratta dal volume “Grammatica italiana” uscito per Garzanti nel 2012.

Stando a questa descrizione, dovrebbe essere facile usare e riconoscere il significato del punto esclamativo. Ma non è sempre così. A dare la risposta ai dubbi (o a farcene venire altri!) accorre il mini documentario di 15 minuti “!” della prima stagione di In poche parole (Explained), serie pubblicata su Netflix, che racconta storia e curiosità del punto esclamativo. E noi, dopo la visione, abbiamo tratto fuori 4 curiosità da conoscere.

Le origini

La paternità è stata rivendicata dal poeta Iacopo Apoleio da Urbisaglia che sostiene di essere stato il primo a inventarlo con la definizione di punctus admirativus o exlamativus. Come leggiamo sulla Treccani, l’anno di invenzione pare risalga al 1360, ma il primo ad utilizzarlo, invece, fu Coluccio Salutati.  Nel 700 gli spagnoli cominciarono a utilizzarlo capovolto, e a inizio parola: ¡Hola!

Autori americani: segno troppo femminile

Come citato nel documentario, pare che l’utilizzo del punto esclamativo da parte degli autori americani abbia avuto anche un peso sociale. Se nei primi dell’’800 Herman Melville lo utilizzava tantissimo per esprimere passione nelle esclamazioni (Moby Dick ne contiene 1683); intorno al 1920 il segno di interpunzione diventò demodé, tant’è che fu definito un simbolo di scrittura troppo femminile, poco virile. Ne Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway ne compare solo uno!

Esclarrogativo (Interrobang)

Tra gli anni ’30 e gli anni ’50 il punto esclamativo invase gli slogan pubblicitari e fu, stranamente in quel mondo, che si dettò una regola: nacque l’esclarrogativo, cioè questo ‽, un interrogativo ed esclamativo sovrapposti. Il nome deriva dalla fusione di due parole: interrogatio (parola latina che significa interrogazione) e bang (che inglese intende il punto esclamativo). A inventarlo fu il pubblicitario Martin K. Speckter nel 1962 per sostituire il ?! o il !? per indicare sorpresa o incredulità. Inizialmente, fu un successo e fu introdotto anche sulle tastiere di alcune macchine da scrivere, ma poi scomparve.

Le varianti del punto esclamativo

Come l’interrobang, non ebbero successo nemmeno le varianti del punto esclamativo ideate da Hervé Bazin nel 1966 per diversificare il significato dato dal punto esclamativo in una frase o parola. Il punto di acclamazione, che voleva intendere “dimostrazione di buona volontà e accoglienza” (come specificato nella puntata del documentario di “In poche parole”); il punto di convinzione, usato per esprimere qualcosa di veramente certo; e il punto di autorità per “condividere la tua frase con una nota di competenza” (si spiega in “!”).

varianti punto esclamativo
Varianti del punto esclamativo – frame tratto da “!”, puntata della prima stagione di “In poche parole” (Explained) documentario su Netflix

 

Vi abbiamo fatto venire abbastanza dubbi? A volte diamo l’impressione di essere meno simpatici quando non utilizziamo il punto esclamativo sostituendolo con un punto fermo; o ancora di essere troppo eccitati, e a sproposito, se ne usiamo due, tre etc… Provate a rivedere il vostro modo di scrivere, e per approfondire vi consigliamo di andare su Netflix (punto esclamativo).

Foto di Melanie Simon da Pixabay

Blam

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