Ritratti di scrittori: Annie Ernaux, chi è? Scoprilo in 5 parole

 Ritratti di scrittori: Annie Ernaux, chi è? Scoprilo in 5 parole

Ritratto illustrato di Sonia De Nardo

Annie Duchesne è una delle autrici più importanti nel panorama della letteratura mondiale. Nata nel 1940 in Normandia, in una famiglia di modeste condizioni sociali, riceve una buona istruzione e si appassiona ben presto alla scrittura; dopo gli studi universitari a Rouen, diventa insegnante di lettere in un liceo. Prende il cognome attuale nel 1964, anno in cui si sposa con Philippe Ernaux. Dieci anni dopo, esce il suo primo romanzo Gli armadi vuoti, in cui tratta il tema dell’aborto che diverrà poi un topos nella sua produzione.

 

Annie Ernaux: chi è la scrittrice in 5 parole

Nobel

Annie Ernaux è la vincitrice del premio Nobel per la letteratura 2022, conferitole «per il coraggio e l’acutezza clinica con cui svela le radici, le rimozioni e i limiti collettivi della memoria personale». Prima del prestigioso riconoscimento, l’autrice aveva già ricevuto numerosi premi come il Renaudot, il Marguerite Yourcenar e l’Hemingway. In Italia, è principalmente L’orma editore a curare le versioni italiane delle opere, che ripercorrono l’intera esistenza di Ernaux, spesso sotto forma di diario o autobiografia.

Memoria

In effetti, la memoria è una delle parole-chiave per decifrare una scrittrice che mette la propria infanzia e adolescenza al centro della narrazione. In particolare, il rapporto con la madre, viscerale e ossessivo, e la natura del loro legame è uno dei temi trattati in Memoria di ragazza uscito nel 2016 e tradotto in Italia l’anno successivo.

«Questa volta – 28 aprile 2015 – lascio la colonia per davvero. […] Mi sembra di aver disincagliato la ragazza del ’58 […]. Posso dire: è me, sono lei. Impossibile interrompere qui. Non posso fermarmi finché non avrò raggiunto un certo punto del passato che, in questo momento, è il futuro della mia narrazione. Finché non sarò arrivata alla fine dei due anni successivi alla colonia. Qui, davanti al mio foglio, quegli anni non appartengono al mio passato, ma, profondamente, se non realmente, al mio futuro».

Perché il ’58? Annie Ernaux inizia il suo racconto partendo proprio dall’anno, cruciale, in cui si allontana, per la prima volta, dalla famiglia per trascorrere l’estate in una colonia. Si parla dei primi amori, della giovinezza, della voglia di libertà. Dialogando con l’autrice, in occasione della presentazione del romanzo al Salone del Libro di Torino del 2017, Daria Bignardi si dice tanto ammaliata dalla sua scrittura, da considerare Ernaux come uno di quei ragazzi da cui bisogna stare alla larga, perché sai che ti piaceranno troppo.

Emancipazione

Negli anni ’70, la scrittrice milita a favore dei movimenti femministi e si avvicina al mondo del giornalismo, scrivendo anche su «Le Monde». Ma i temi sociali e politici sono trattati da Ernaux anche nei romanzi, basti pensare a L’evento, definito «una biografia del corpo femminile» da Nadia Terranova. Siamo nel 1963, quando in Francia l’aborto è ancora illegale, e una ragazza cerca vie clandestine per porre fine alla gravidanza. L’esperienza narrata da individuale si fa collettiva e la carica emozionale acquista portata sociale: nella penna intensa di Ernaux, una delle pagine cruciali della Storia recente, quella delle lotte per l’autodeterminazione femminile, diventa difficile da cancellare.

Sociologia

Proprio il fatto che l’esperienza personale si leghi a quella collettiva rende la letteratura dell’autrice molto vicina alla sociologia. Nei romanzi Il posto e Una donna, ad esempio, si fa riferimento alla riproduzione dei rapporti di classe e all’importanza dell’istruzione come strumento di libertà e prestigio sociale. L’inflessione sociologica di Ernaux è evidente anche sul piano linguistico: il pronome elle (lei) si alterna spesso a on e nous (noi), rendendo, in tal modo, il messaggio trasmesso meno personale e più universale. In un articolo del 1989, apparso sulla rivista «Nouvelles nouvelles», è Annie Ernaux stessa a spiegare che il suo obiettivo è «mettere tutte le risorse dell’arte nel desiderio di dire e trasformare il mondo».

Realismo

In conclusione, le vicende narrate sono legate indissolubilmente a episodi della vita dell’autrice, ma che potrebbero accadere a qualsiasi lettore: il distacco, il lutto, l’abbandono, l’aborto, le difficoltà economiche. È la vita reale quella che viene presentata attraverso uno stile crudo, talvolta brutale, certamente impersonale, e tanto asettico che si fa fatica a credere che la protagonista delle storie sia proprio Ernaux. Ma forse è proprio l’assenza di enfasi e il linguaggio apparentemente neutrale a rendere la quotidianità raccontata nei suoi romanzi così vicina alla nostra.

 

Annie Ernaux: i primi libri da leggere per conoscere questa scrittrice

  • Gli armadi vuoti, Rizzoli, 1996
  • Il posto, L’orma editore, 2014
  • Gli anni, L’orma editore, 2015
  • Memoria di ragazza, L’orma editore, 2017
  • L’evento, L’orma editore, 2019

 

A cura di Giusi Chiofalo

Giusi Chiofalo

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