Quanto oro c’è in queste colline di C. Pam Zhang: l’epopea americana raccontata in una storia di immigrazione, perdita, identità. Recensione

 Quanto oro c’è in queste colline di C. Pam Zhang: l’epopea americana raccontata in una storia di immigrazione, perdita, identità. Recensione

Pubblicato nel mese di Novembre 2021 dalla casa editrice 66thand2nd, Quanto oro c’è in queste colline è il romanzo d’esordio di C. Pam Zhang, finalista di numerosi premi letterari internazionali e nella longlist 2020 per il Booker Prize, uno dei più celebri riconoscimenti per i romanzi in lingua inglese. Tradotto in italiano da Martina Testa, Quanto oro c’è in queste colline è un romanzo straordinario che fa del viaggio – fisico, emotivo e spirituale – il suo incredibile punto di forza.

Quanto oro c’è in queste colline: la trama del romanzo di C. Pam Zhang

America dell’ovest, seconda metà dell’Ottocento: Sam e Lucy, 12 e 11 anni, devono capire dove seppellire il padre Ba, morto dopo un lungo periodo di agonia, dolore e abuso di alcool. Rimanere a casa non è un’opzione: poco rimane della loro vita precedente. È necessario rimettersi in viaggio – la famiglia si è sempre spostata da un luogo all’altro alla, polverosa, sporca e ossessiva, ricerca dell’oro –, bisogna trovare il posto giusto in cui far riposare Ba, rabdomante innamorato di un’America che non ha mai spesso di respingerlo con forza in quanto muso giallo. Con il corpo del padre chiuso in un baule, le due sorelle inizieranno un viaggio in terra americana che sarà allo stesso tempo spostamento fisico – tra cacciatori di taglie, proprietarie di bordelli e fuorilegge – e scoperta della propria identità sociale e di genere non più limitata dalla presenza di due genitori tanto importanti quanto ingombranti.

“Perché questa terra in cui vivono è una terra di cose che mancano. Una terra spogliata del suo oro, dei suoi fiumi, dei bisonti, degli indiani, delle tigri, degli sciacalli, degli uccelli, e del suo verde e della sua vitalità. Attraversare queste terre e credere alle storie di Ba vuol dire vedere ogni collina come un tumulo funebre, ognuna con la sua corona di ossa. Chi potrebbe crederci e non mettersi a guardare, come fanno Ba e Sam, sempre al passato? Si finisce con trascinarselo dietro. Col diventare matti”.

Il western, ma parlando d’altro: immigrazione, perdita, famiglia.

Pam Zhang scrive un romanzo all’interno del quale gli elementi caratteristici del western sono tutti presenti: il periodo storico, il grande Ovest americano, la febbre dell’oro che colpisce indifferentemente protagonisti e comparse di questa storia. Allo stesso tempo tuttavia – ed è questo che rende Quanto oro c’è in queste colline un romanzo straordinario –, l’autrice scompone pezzo per pezzo ciascuno di questi topoi, trasformandoli in qualcosa di nuovo, originale. Il grande ovest sterminato e arido diventa dunque teatro delle avventure di Lucy e Sam ma anche luogo amato e odiato dalle due protagoniste – e dai genitori prima di loro – che disperatamente hanno voluto farne parte e che si sono sempre visti rifiutare il diritto di abitare e vivere, anche solo di nascere in quella terra.

“Il potere degli sciacalli non sta nell’oro che hanno rubato, o nelle loro pistole. Il loro potere sta in quel pezzo di carta, che porta via il futuro alla famiglia prima ancora che possano dissotterrarlo. Potrebbero esserci cumuli d’oro in queste colline, ma quell’oro non gli apparterrà mai. Se anche lo tenessero in pugno, se anche lo ingoiassero, non sarebbe comunque loro. La legge revoca ogni diritto di proprietà sull’oro e sulla terra a chiunque non sia nato in questo territorio”.

Sam e Lucy crescono sdoppiate in due identità che riescono a far convivere con grandi difficoltà. Da una parte Ma, che conserva gelosamente il suo affetto per una Cina ormai lontana ma amata e sempre viva, il cui amore cerca di trasmettere alle figlie attraverso la lingua, gli odori, quando può il cibo. Dall’altra parte Ba, l’esatto opposto. Contagiato dalla febbre dell’oro e innamorato di un paese che lo ha sempre umiliato, Ba ha deciso di farsi accettare nonostante tutto e in parte c’è riuscito, trasmettendo questi sentimenti ambivalenti alle due figlie.

Lucy e Sam alla ricerca di un’identità

Nel momento in cui i genitori muoiono, Sam e Lucy devono necessariamente confrontarsi con la reciproca costruzione del sé: chi solo loro, oltre a “le figlie di Ba e Ma”? Chi sono loro, oltre ad essere due ragazze di origine cinese rifiutate dalla società nella quale sono costrette a vivere? Quanto oro c’è in queste colline è dunque anche una storia di formazione. Le protagoniste, la cui crescita scorre tra le pagine del romanzo di C. Pam Zhang, saranno destinate a riflettere sul loro ruolo all’interno della società, e lo faranno pagandone le dolorose e spesso traumatiche conseguenze.

a cura di Alessia Cito

 

 

Alessia Cito

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