Illustratrici italiane: le 12 migliori emergenti da tenere sottocchio

 Illustratrici italiane: le 12 migliori emergenti da tenere sottocchio

Ironiche, talentuose, curiose e piene di energia. Di illustratrici ce ne sono tantissime, e sgomitare nel mondo dei creativi non è poi così facile. L’ipervisibilità dei social a cui siamo sottoposti e che subiamo, spesso ci fa passare sotto gli occhi il talento senza poterlo fermare, analizzare. Ed è così che abbiamo scelto di parlarvi di loro: alcune illustratici italiane, emergenti e non, che hanno avuto a che fare con Rivista Blam, in qualche modo. Perché anche i disegni, e non solo le parole, sono l’anima della comunicazione emotiva.

Valentina Merzi

Scrittrici, pensatrici, personaggi di libri, animali parlanti, pezzetti di luoghi, memorie reali o immaginarie. No, non è la lista della spesa di un mondo che non c’è, è un elenco ragionato e creativo di quello che piace disegnare a Valentina Merzi. Illustratrice del logo ufficiale di Rivista Blam, Valentina scopre la passione per il disegno da bambina. Galeotta fu la quella videocassetta de La Sirenetta che metteva in pausa continuamente per copiarne le scene. E da lì non ha più smesso. Le linee e il colore sono entrare nella sua vita, nel suo mondo bellissimo che noi abbiamo apprezzato al primo tratto. Stile grafico e pulito che le permette di veicolare messaggi significativi grazie solo a un’immagine stilizzata. Valentina predilige la linea nera del disegno di partenza che lascia nelle sue illustrazioni, inizialmente in bianco e nero, poi colorate con dei toni pastelli di cui noi ci siamo subito innamorati.

Del suo stile dice: “Mi piace far dialogare tecniche diverse. Spesso lavoro in digitale, ma partendo da qualcosa di “fisico”, materico. Quest’estate ho iniziato a sperimentare con l’acquerello e la sua imprevedibilità mi sta dando grande soddisfazione“.

Su Instagram molti si sono innamorati del suo stile, tant’è che ha catturato l’attenzione di “L’ha scritto una femmina”, per il quale ha disegnato il logo; o quella di Teatips per i quali ha illustrato delle box di tè; e ancora prima quella di Jonathan Zenti che ha voluto i suoi tratti per il podcast Meat.

Vive sull’acqua a Venezia, ha un gatto nero che fa un cammeo di tanto in tanto nelle sue illustrazioni.

Per conoscerla meglio, leggete la nostra intervista qui e poi andate ai suoi link:

Bruna Iacopino

Si considera una illustratrice “alle prime armi, una che ha ancora un sacco di cose da vedere e da imparare”, Bruna Iacopino, ma a guardare i suoi lavori non si direbbe per niente.
Pure non essendo più “una ragazzina”, come lei stessa dice, ha intrapreso questa strada a livello professionale solo quattro anni fa concretizzando, seriamente e definitivamente, la sua passione per il disegno che ha da quando è bambina. Il suo percorso nasce grazie al suggerimento di una sua amica che le parla di un corso di illustrazione alla Scuola di Arti Ornamentali di Roma e di lì la strada è stata segnata da matite, penne, pastelli, inchiostro, stampa calcografica, collage, mascherine, tutte tecniche usate da Bruna per le sue produzioni.  All’attivo ha già due esposizioni (una personale e una collettiva con altri artisti di Roma) e mercatini di artigianato che le hanno dato la possibilità di mettere in mostra le sue realizzazioni. Noi l’abbiamo conosciuta grazie all’illustrazione prodotta per il racconto di Luca Trifilio, che potete vedere/leggere qui.

Se non l’avete ancora inquadrata artisticamente (vi innamorerete subito delle sue produzioni) possiamo dirvi qualcosa di più su di lei: “le uniche scarpe che indossa hanno la suola bassa (ancora meglio se servono a correre), che alle borse preferisce lo zainetto e a un bel vestito un comodo paio di jeans, che tra una serata di baldoria e la sveglia all’alba per andare in montagna… vince la montagna a mani bassissime“.

Ecco dove vedere i suoi lavori:
L'eleganza è una questione di stile. Illustrazione Bruna Iacopino
L’eleganza è una questione di stile. Illustrazione Bruna Iacopino

Federica Fabbian

Linee stilizzate, tinte piatte e texture. Se dovessimo definire lo stile illustrativo di Federica Fabbian lo sintetizzeremmo in questi tre elementi. Ma l’emozione che regalano i suoi lavori sono molto di più. Inizia il suo percorso di illustratrice dopo anni di lavoro come graphic designer. Ma solo due anni fa decide di darsi completamente all’amore per le linee disegnate facendone di essere un lavoro. La sua anima si divide tra illustrazione editoriale e quella per il mondo dell’infanzia, tant’è che sta collaborando con la White Star per l’uscita di due collane di libri per bambini.

Il suo stile, un po’ romantico un po’ ironico, ci riporta in altre dimensioni dove il tempo non esiste e sognare è l’unica soluzione, raccontandosi senza prendersi troppo sul serio.
Di se stessa dice: “Sono trasparente come l’acqua, non riesco a mentire neanche se mi impegno perché mi sgamano subito, può sembrare dolce come cosa, ma a volte è controproducente, un po’ di pocker face in certe occasioni non farebbe male“.

Noi l’abbiamo conosciuta grazie all’illustrazione realizzata per il racconto di Massimiliano Piccolo che potete leggere/vedere qui. Ma l’abbiamo anche intravista tra le pubblicazioni di Futura del Corriere della sera.

Se volete conoscerla meglio, andate qui:

sito https://www.federicafabbian.com

IG https://www.instagram.com/federica.fabbian/

FB https://www.facebook.com/federicafabbianillustrazione

BE https://www.behance.net/federicafabbian

 

Illustrazione Federica Fabian
Illustrazione di Federica Fabbian

Mariella Cusumano

Avere un talento, passare 20 anni della vita senza toccare colori e matite e poi improvvisamente riprendere a disegnare e non abbandonare più. Mariella Cusumano, da ormai 5 anni, affianca il suo primo lavoro a quello dedicato all’illustrazione. Lo stile romantico, poetico e gentile dei suoi disegni deriva anche da sperimentazioni di tecniche che crea da sola. “Stendo mediante degli stencil una base piatta ad olio per gli sfondi e poi lavoro con i colori a pastello. Mi piace lavorare anche soltanto con la grafite in bianco e nero“.

Le sue “piccole grandi emozioni quotidiane” l’hanno portata a significative collaborazioni con riviste come Illustrati della Logos, Brightness e Futura  del Corriere della Sera; arrivando anche alle case editrici, tant’è che ha pubblicato libri illustrati per bambini con Glifo, Splen e Storie Cucite. Instancabile illustratrice, si è dedicata anche ai calendari disegnando quello per Buffetti e CalendArt 2021.
Se c’è una cosa che adora, sono i pattern floreali perché: “li trovo accoglienti, capaci di proiettare la mente in una dimensione di pace e benessere interiore mi permettono di creare atmosfere e completare le illustrazioni mettendo in risalto alcuni particolari del racconto“.
Per Rivista Blam ha illustrato il racconto di Francesca Zanette che potete leggere/vedere qui.

Volete conoscerla meglio?

La trovate qui:

Instagram: mcusumano72
Sito Mariella Cusumano
Facebook: Mariella Cusumano su FB

 

Feel - Illustrazione di Mariella Curumano
Feel – Illustrazione di Mariella Curumano

Martina Filippella

Se tutti gli errori portassero a certi risultati, allora dovremmo sbagliare tutti di più! Martina Filippella comincia gli studi per diventare architetto, ma capisce presto che non è la sua strada. Dopo una dura decisione, abbandona l’architettura per dedicarsi pienamente all’illustrazione facendone di essa una professione.

Attualmente lavora per Freeda, ma ha anche collaborato con Salani Editore e Condé Nast. Si reputa una persona riservata, ma i suoi lavori dimostrano tutto il contrario. Lo stile è molto pop, colorato e, come dice lei, anche “caotico”. Però, il suo linguaggio è di massa, fruibile a tutti e commercializzabile, grazie alla formazione da grafica che le permette di perfezionare i suoi schizzi realizzati a mano.

Una passione per i santi e Achille Lauro, e tante altre cose. Volete conoscerla meglio? Leggete la nostra intervista, o andate ai suoi link:
Instagram: @martinafilippella

Martina Filippella Facebook

sapiosexual_illustrazione Martina Filippella
Illustrazione di Martina Filippella

Sonia De Nardo

Eclettico nella tecnica, coerente nella poetica. Così definisce il suo stile Sonia De Nardo che, dopo aver toccato tante arti visive disegnate come i fumetti e i cartoni animati, ha scelto l’illustrazione. Una bambina che disegna divinamente e non credeva che quella divertente pratica potesse diventare un lavoro. Questa è Sonia, a oggi una delle illustratrici ufficiali di Rivista Blam. Questa “cercatrice di emozioni” come dice di se stessa, sperimenta ogni giorno tantissime tecniche lasciando spazio alla fantasia: matite, inchiostro, penna, acquerelli e anche illustrazione digitale.

Sonia De Nardo vanta anche collaborazioni in teatro, in cui due tipi di arte si mescolano dando vita a una rappresentazione incredibile. Infatti, ha collaborato allo spettacolo “Il Sole suonatore e la Luna cantante” della Compagnia TeatroViola, in collaborazione con O’Thiasos TeatroNatura producendo illustrazioni proiettate, poi, sul palco.
Se c’è una cosa che Sonia De Nardo insegna è che il talento non muore mai, anche se per 10 anni di fila lo metti da parte, te ne dimentichi. Ma, forse, il tempo non è mai tiranno se dieci anni li recuperi realizzando illustrazioni meritevoli e matura che ti portano sulla buona strada con più determinazione.
Qui alcuni link per conoscerla meglio:

Instagram: Anime dalla luna

Blog: Anime dalla luna
Facebook: Anime dalla luna
Behance: https://www.behance.net/soniadenaraf21

Illustrazione Sona De Nardo - Farfalle

Francesca Galli

Cominciare a disegnare di nascosto a 16 anni, farlo a scuola per fuggire dalla noia e dalla frustrazione. Continuare a farlo, sempre di nascosto, per un giornale rionale a sfondo politico. Abbandonare e poi riprendere dopo 20 anni. Un amore iniziato clandestinamente e finito alla luce di illustrazioni che valgono la pena di essere ammirate. Questo è il percorso, in sintesi, di Francesca Galli, illustratrice di Rivista Blam, ma anche di altre riviste come Bomarscé, Sette Piani e Spazi inclusi.

Ho iniziato a matita e china rigorosamente nera, con l’aggiunta di un solo colore al nero. Poi  è arrivata la prima tavoletta grafica, Photoshop, e ora lavoro prevalentemente con Procreate su Ipad“. Se le chiedete che tipo di illustratrice si definisce, vi risponderà con l’aggettivo “concettuale”. Il suo pensiero parte da un messaggio intrinseco in una storia da illustrare e si amplifica grazie alle parole, che siano quelle di un racconto, un libro o ogni altro tipo di testo.

Il suo stile è volto alla sperimentazione e viaggia alla ricerca di toni e atmosfere giuste. “Preferisco uno stile sintetico con un messaggio chiaro. La sintesi richiede una ricerca maggiore e col tempo ho imparato che sintetico non é “semplicistico“.
Per conoscerla meglio andate pure qui https://www.instagram.com/disap_punto/.

Nero in casa_illustrazione Francesca Galli
Illustrazione di Francesca Galli

Francesca Paola Turco

Spesso i talenti si scoprono da bambini, ma per Francesca Paola non è stato così. Sceglie di dedicarsi al disegno per caso sfogliando una fanzine con delle illustrazioni. Ed è lì che decide di voler imparare a raccontare attraverso i tratti disegnati. Frequenta una serie di corsi e workshop, che segue tuttora per continuare a imparare e sperimentarsi.

Si definisce una disegnatrice di stati d’animo e il suo stile trae ispirazione dalla natura, dalle piante e dagli insetti: “Questi elementi, insieme alla presenza e assenza di luce e alla mancanza di forza di gravità, sono sempre presenti quando disegno“.

Lavora con la grafite, ma non disprezza acrilici e tempere. A volte si dedica anche all’illustrazione digitale.

Tra le curiosità: una collaborazione con Futura del Corriere della Sera e una collezione di parole in disuso.
Che vorrà dire? Se volete chiedetelo a lei  da qui Frappati
Francesca Paola Turco_illustrazione

Valentina Lentini 

Valentina Lentini è stata una delle prime illustratrici a collaborare con Rivista Blam per “Il grande lancio” dello scorso anno e noi abbiamo subito riconosciuto il suo talento. Di lei dice di essere una “svampita e meticolosa allo stesso tempo, riflessiva e istintiva, acqua e fuoco, giorno e notte“. Il suo amore per il disegno comincia nel momento in cui ha imparato a tenere tra le mani una matita, all’età di tra anni circa, e da allora non l’ha più abbandonata. Ha studiato con Mariella Nardi, Marina Marcolin e ha frequentato un corso di pittura presso l’atelier di Carlo Di Raco all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Illustratrice inconsapevole, come ama definirsi, Valentina ha sempre scelto uno stile silenzioso ed essenziale allontanandosi dal caos e prediligendo la semplicità.
Fusaggine, penna, acquarelli e olio molto diluito sono le tecniche che utilizza, per passare a pennarelli pantone e caran d’ache per le illustrazioni di moda.
Per conoscerla meglio andate pure qui Valentina Lentini su Instagram.

illustrazione Valentina Lentini

Angela Barbiera

Come si passa dalla passione per  l’architettura (diventata un mestiere che svolge tuttora)  a fare anche l’illustratrice? Chiedetelo ad Angela Barbiera. Galeotto fu un workshop con Lucia Scuderi al quale partecipò e dopo il quale decise di mettersi a studiare seriamente illustrazione.
I paesaggi, le atmosfere, i colori e le suggestioni. Sono questi gli elementi che influenzano lo stile di Angela Barbiera e che guidano le sue dita nell’illustrazione: “Mi lascio suggestionare da ciò che mi sta intorno, dalla natura, dal contesto urbano, da ciò che leggo o che vedo, dai colori e dalle textures degli elementi naturali“.
Tra le tecniche utilizzate inchiostri e acrilici, collage, pastelle e grafite. Da un po’ di tempo si dedica anche all’illustrazione digitale. Fra le collaborazioni annovera quella con Rivista Blam, Futura del Corriere della Sera, Ammatula e Internazionale.

Per conoscere meglio Angela andate qui Angela Barbiera su Instagram e sappiate che adora il dialetto siciliano e il maestro Camilleri!

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Lasciami la mano – Illustrazione di Angela Barbiera

Federica Crispo

Il legame con l’architettura ce l’ha anche Federica Crispo, studentessa dell’università di Napoli e illustratrice autodidatta. Federica respira arte in casa già dalla tenera età e per lei il passaggio ufficiale, due anni fa, a questa pratica è stato molto naturale. Di lei dice: “Sperimento molto e tendo ad evolvere periodicamente. Una delle mie paure più grandi è di non crescere, sia come persona che come autrice, per questo ciò che faccio più spesso è cercare di sperimentare nuovi linguaggi e nuove tecniche, cercando ovviamente di mantenere una riconoscibilità“.
Inizialmente approccia a uno stile più vicino al realismo per poi evolversi e arrivare a uno più “onirico”, come lo definisce lei stessa:”Quello che mi piace fare è cercare di raccontare attraverso le immagini un mondo grottesco, fantasioso, personaggi che appartengono ad un mondo surreale e sognante“.

Caotica nata, Federica alterna varie tecniche. Partita con matite e tempere adesso si dedica di più a grafite e colore digitale per saltare ad arricchire i disegni con texture di carta riciclata.

Cosa troverete sulla sua scrivania? Colori e matite, tavolette grafiche, libri, colori, tanto cibo e tanti gatti.
Per conoscerla meglio andate qui

Federica Crispo su IG

Federica Crispo su FB

Blam

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