Cosa ascoltano i podcaster #3: i consigli di Fabrizio Mele

 Cosa ascoltano i podcaster #3: i consigli di Fabrizio Mele

Collage a cura di Ottavia Marchiori

Fabrizio Mele è laureando in Ingegneria informatica ed è conosciuto nel mondo del podcasting per l’ideazione e la curatela di uno dei progetti più famosi d’Italia, stabilmente ai primi posti nelle classifiche dei podcast italiani più ascoltati, e il cui format è imitato da molti. Stiamo parlando di Il podcast di Alessandro Barbero: lezioni e conferenze di Storia, che raccoglie senza scopo di lucro gli audio di interventi, conferenze e lezioni dello storico e divulgatore Alessandro Barbero, rendendone così accessibili i contenuti anche a chi non ha la possibilità di partecipare agli eventi dal vivo. Le puntate sono dedicate agli argomenti più disparati, hanno una durata di circa un’ora e vengono pubblicate con cadenza settimanale su tutte le principali piattaforme di podcast.

Ma cosa ascolta Fabrizio Mele quando i podcast non li fa? Ce ne ha suggeriti 5, scopriamoli!

 

I podcast ascoltati da Fabrizio Mele

1. Indagini

Indagini è uno dei podcast più famosi d’Italia, prodotto dalla testata «il Post», scritto e raccontato dal giornalista Stefano Nazzi. Il progetto ha attirato fin da subito l’attenzione del pubblico perché, pur trattandosi di un podcast che affronta temi legati al true crime, lo fa con un impianto e uno stile del tutto originali: una narrazione asciutta che si concentra solo su ciò che è effettivamente accaduto e non lascia spazio a divagazioni. Le puntate escono ogni primo giorno del mese e durano un’ora circa. Sono disponibili sull’app di «il Post» e su tutte le piattaforme di podcast. Ne abbiamo parlato più nel dettaglio qui.

Perché Fabrizio Mele ascolta questo podcast?

«Partendo dal presupposto che il true crime è un genere abbastanza abusato, e che soprattutto in Italia tende a essere più orientato verso il macabro e lo scioccante, Indagini è il prodotto perfetto per soddisfare la voglia di contenuti approfonditi e curati, in pieno stile “il Post”, senza subire gli eccessi tipici del genere.

Stefano Nazzi esamina con precisione e chiarezza i fatti, non fermandosi al sangue e alla violenza ma facendo un passo oltre, scendendo nei dettagli delle indagini ed esaminandone gli aspetti umani e sociali. Un podcast da non perdere, a mio avviso il podcast dell’anno».

Ascolta il podcast Indagini qui.

2. Tintoria

Scritto e condotto dagli stand-up comedians Daniele Tinti e Stefano Rapone, Tintoria è disponibile in formato audio su tutte le principali piattaforme di podcast, mentre nella versione video lo si può trovare sul canale omonimo di YouTube. I due comedian intervistano in ogni episodio una personalità del mondo dello spettacolo: da Pietro Sermonti a Bugo, da Andrea Delogu ai The Pills. Ogni puntata ha una durata piuttosto ampia (quasi due ore), ma le risate sono sempre assicurate.

Perché Fabrizio Mele ascolta questo podcast?

«Non sono mai stato un grande fan del genere comedy, probabilmente perché è molto più difficile conquistare una platea fatta solo di ascoltatori e dover rinunciare alla fisicità del comico. Ma Tintoria, come pochi altri, mi ha preso, sia per l’alchimia che c’è tra Stefano Rapone e Daniele Tinti, sia per il modo in cui i due conduttori riescono a coinvolgere la variegata platea di ospiti che a ogni puntata si avvicendano sul palco. Tintoria è quel contenuto piacevole e divertente che ascolto quando ho voglia di qualcosa di leggero, perfetto per tornare a casa dopo 8 ore di ufficio. Scorrete la lista degli episodi e schiacciate play sul nome dell’ospite che più vi ispira, risultato garantito. A oggi la mia puntata preferita è quella con Pietro Sermonti, aka dottor Guido in Un medico in famiglia e dottor Giorgio in Gli occhi del cuore».

Ascolta il podcast Tintoria qui.

3. Digitalia

Scritto e condotto da Franco Solerio e considerato uno dei podcast più longevi d’Italia, Digitalia si occupa di tecnologia e media, con un taglio accessibile anche a chi non è esperto della materia. Gli argomenti sono i più vari, le ultime puntate, per esempio, sono dedicate al metaverso, a ChatGpt, alle controversie tra il governo degli Stati Uniti e TikTok. Ogni episodio ha una durata di circa un’ora e mezza ed è pubblicato con cadenza settimanale su tutte le principali piattaforme di podcast.

Perché Fabrizio Mele ascolta questo podcast?

«Digitalia è un progetto che seguo e che supporto praticamente da quando è nato nel 2009. È uno dei primissimi podcast italiani, che è riuscito a evolvere senza mai perdere lo spirito originale in 14 anni e più di 690 episodi. Si parla di tecnologia, rete, mondo digitale, con un tono molto poco tecnico, e orientato alla lettura, in chiave sociale e culturale, di quello che accade online. Elon Musk, Facebook e Meta, il metaverso, gli infiniti primi passi dello Stato italiano per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, tutti argomenti ricorrenti (perlomeno in questo periodo) su cui gli host di Digitalia discutono e dibattono alla ricerca di un punto di vista che aiuti i “cittadini della rete” a orientarsi nell’epoca contemporanea. Sembra un’esperienza molto “alta” e filosofica, e a volte lo è, nella misura in cui può diventare “alta” e filosofica una serata tra amici davanti a una birretta. (Si capisce che è il mio podcast preferito?)».

Ascolta il podcast Digitalia qui.

4. Cose Molto Americane

Gianpiero Kesten e il giornalista Cristiano Valli conducono Cose Molto Americane, un podcast, come suggerisce già il nome, interamente dedicato a cosa accade negli Stati Uniti. Le puntate vengono pubblicate con cadenza settimanale, hanno una durata di circa mezz’ora e si concentrano solitamente su un macro argomento, cercando di analizzarlo in modo chiaro e semplice ma completo. Si parla molto di politica americana, ma anche di cultura, cronaca e società.

Perché Fabrizio Mele ascolta questo podcast?

«Ho ascoltato a sprazzi Cose Molto Umane (il podcast di Kesten su facts, storie e cose interessanti degli essere umani [N.d.R.]), di cui questo podcast è una sorta di spin-off, e devo dire che, per quanto apprezzi e stimi il lavoro di Kesten, soffro un po’ di “sindrome da una puntata da 5 minuti ogni giorno”: sembra paradossale, ma faccio molta meno fatica ad ascoltare Morning di Francesco Costa, che dura una mezz’oretta. Cose Molto Americane mi aiuta a gustarmi Gianpiero Kesten in un formato esteso, per di più trattando di argomenti che mi interessano e mi appassionano, come la cultura statunitense e la culture clash».

Ascolta il podcast Cose Molto Americane qui.

5. Joypad

Joypad è un podcast prodotto da «il Post», scritto e condotto da Matteo Bordone, Alessandro Zampini e Francesco Fossetti, interamente dedicato al mondo dei videogiochi. Le puntate durano circa un’ora e sono disponibili sull’app di «il Post» e su tutte le principali piattaforme. Ne abbiamo parlato più nel dettaglio qui.

Perché Fabrizio Mele ascolta questo podcast?

«Adoro Matteo Bordone, e lo ascolterei parlare per ore di qualsiasi cosa. Fatta questa premessa, mi piacciono i videogiochi, e ho sempre trovato poco interessanti gli altri podcast a tema che ho assaggiato nel corso degli anni. In Joypad, Bordone riesce a trascinare con la sua verve radiofonica i due co-host, Fossetti e Zampini, creando un mix di informazione, critica videoludica e comicità più o meno volontaria, che fa passare anche troppo velocemente l’oretta della puntata. I miei momenti preferiti sono le irruzioni di Gatto Toshiro che attenta all’incolumità dei soprammobili di “casa Bordone”, e l’“osservatorio periodico sull’uscita di Star Citizen”».

Ascolta il podcast Joypad qui.

 

A cura di Alessia Cito

Alessia Cito

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