Storia della mia ansia, un libro di Daria Bignardi: recensione

 Storia della mia ansia, un libro di Daria Bignardi: recensione

Nella nostra libreria personale del decennio appena passato compare sicuramente Storia della mia ansia, il sesto libro di Daria Bignardi uscito quasi due anni fa. Tornato alle luci della ribalta grazie all’audiolibro, letto dalla stessa autrice, disponibile su Storytel.

Diversamente da quanto il titolo potrebbe far pensare, Storia della mia ansia non racconta di psicosi, disturbi ossessi compulsivi, di attacchi di panico o sintomi fisici di un stato di agitazione da cui è difficile uscire. Il libro narra la storia di Lea e dei sentimenti, le relazioni, i pensieri nati e cresciuti dopo aver scoperto di avere un tumore al seno. Si sfiora delicatamente la malattia, si fa dell’ansia un’arma di cui dotarsi per spolverare la realtà e renderla più lucida e viva. Sì, quella stessa ansia mutuata da sua madre – che si è portata avanti per tutta la vita – che poi svanirà stranamente quando un problema più grosso la metterà davanti a se stessa.

Storia della mia ansia: la trama

Lea ha quarantanove anni, è moglie di Shlomo – un israeliano tutto raziocinio più che passione – e madre di tre figli. Nella sua vita regna uno stato di apparente quiete che si scompone quando il controllo viene sopraffatto dall’ansia, quando le liti e la freddezza dell’animo (più di Shlomo che di Lea) riportano tutto al punto zero, quando “Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia”. Ma questo senso di asprezza sentimentale, di stasi dell’anima è un rifugio da cui Lea non vuole e non riesce a uscire. Basta poi un risotto alla milanese per rimettere insieme tutto e tutti.
Quando tutto sembra essere in un silente equilibrio scopre di avere un cancro al seno. Si ferma, si opera, fa dei cicli di chemioterapia e rinasce in una nuova vita.
Conosce il trentenne Luca, ammalato anche lui, che rimette la sua identità in discussione.

Riconnettersi con se stessi: il messaggio di Storia della mia ansia

Il romanzo di Daria Bignardi non è un libro sulla malattia, il cancro è il mezzo per parlare di una storia d’amore: l’amore per il partner, per la vita, per se stessa, per gli incontri fortunati che fa “grazie” a ospedali, medici, infermieri. Una storia di bellezza per le piccole cose: un paio di shorts indossati, dei nuovi capelli da fare su richiesta come si desidera, un giro in motorino, il freddo della neve, l’attesa di un messaggio, le risate, un bicchiere di vino.
Conciliarsi con se stessi, prendere coscienza del proprio corpo, dei limiti e delle possibilità che ci offre serve a conoscerci. E conoscersi e l’unico rimedio contro l’ansia, la paura di vivere, la solitudine.

Perché non c’è persona che ami la vita più di chi è a un passo dal perderla.
Nelle pagine di “Storia della mia ansia” si trova la forza, si ridimensionano le proprie priorità, ci si accorge del vero motivo per cui viviamo: assaporare la bellezza.

A scanso di equivoci, Storia della mia ansia non è un romanzo autobiografico nonostante Daria Bignardi, come la protagonista, abbia affrontato la stessa malattia e magari le stesse difficoltà. L’autrice cominciò a scrivere il libro poco prima di scoprire il cancro.

Qui potete trovare la scheda del libro Storia della mia ansia di Daria Bignardi

Antonella Dilorenzo

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