Nascondersi di Jaime Fountaine: cercare l’invisibilità per trovare se stessi. Recensione

 Nascondersi di Jaime Fountaine: cercare l’invisibilità per trovare se stessi. Recensione

Nascondersi di Jaime Fountaine (pubblicato da Pidgin Edizioni) porta il lettore a trascorrere qualche ora con una tredicenne cresciuta troppo in fretta nella periferia americana. Una madre instabile, una serie di uomini che fanno la loro comparsa in cucina al mattino, dei coetanei in cui non riesce a rispecchiarsi: la vita della protagonista è una ricerca dell’invisibilità, nel tentativo di guadagnare il tempo necessario per avere la sua età.

Nascondersi: la trama del libro di Jaime Fountaine

Nel romanzo breve che si legge tutto d’un fiato di Jaime Fountaine, sono racchiusi drammi e sentimenti di inadeguatezza. La protagonista è una ragazzina sola, troppo sola per l’età che ha. Figlia dei colpi di testa della madre, è costretta a maturare troppo in fretta. Oltre a studiare, sbarca il lunario facendo la baby-sitter per mettere da parte qualche soldo che le consenta di prendersi qualcosa da mangiare al negozio all’angolo, ma anche di mostrare una parvenza di normalità alle sue compagne. 

Perché è questo che lei desidera: essere normale, specchiarsi negli altri e trovarsi. Questo non avviene mai.
«Avere delle amicizie richiede di fingere tantissimo. Fingere che ti piacciano tutte le stupidate che piacciono alla gente. Vestirsi e comportarsi come tutti quando non mi sento come nessuno nel mondo intero». 

La scrittura scorrevole, a tratti ironica, di Jaime Fountaine è intrisa di profondità. Tramite gli occhi della protagonista possiamo guardare non solo il mondo degli adulti, un caleidoscopio di contraddizioni, ma anche la profondità di una ragazzina sola che ogni giorno deve fare i conti con la propria diversità in un mondo che punta all’omologazione. 

Nascondersi di Jaime Fountaine: un romanzo di formazione

Jaime Fountaine, come la protagonista del libro, è stata cresciuta dai lupi. Ha messo del suo in quel romanzo breve e intenso che è Nascondersi. Un romanzo di formazione di cui non sappiamo la fine ma nemmeno l’inizio, uno spaccato di adolescenza che vive nei giorni. Una famiglia disastrata, una madre assente, dei coetanei con cui non si ha nulla in comune: l’autrice dà voce a tutti coloro che sono stati obbligati a crescere prima del tempo, a farsi da genitori da soli e poi a pensare anche agli altri. Tornare da scuola e non avere nessuno che ti chiede come sia andata, poter star fuori quanto si vuole perché nessuno si accorge della tua assenza, non consumare mai un pasto normale, caldo, seduti intorno a un tavolo.

Nascondersi non racconta solo una storia, ci narra anche quella che non si è compiuta, la vita che la protagonista non ha potuto avere.Tra le righe vediamo la protagonista ma anche il suo contrario, la ragazzina che avrebbe potuto nascere in una famiglia affettuosa e premurosa. Venire cresciuta dai lupi significa abituarsi alla legge della giungla e capire fin da subito che sopravvivere è l’unica opzione contemplata. Significa imparare ad avere paura e  a saperlo nascondere, bastarsi senza sapere se si è completi.

Nascondersi. Un gioco umano

Il titolo lo si capisce solo dopo, alla fine. Il libro di Jaime Fountaine è un nascondino unico, un gioco da bambini che fanno anche i grandi. Infatti, nei caldi pomeriggi d’estate della periferia americana in cui è ambientata la storia, i ragazzini giocano a una sorta di “caccia all’uomo” in cui ci si esercita ad assumere poi un ruolo nella società, o forse è solo una scusa per Jason per appartarsi con la protagonista. Si nasconde anche il maniaco esibizionista che importuna gli adolescenti del quartiere. Una maschera lo protegge, ma non dai sospetti sulla sua identità, che ricadono immediatamente su Drew, un commesso del supermercato frequentato dalla protagonista. 

E poi c’è lei, la ragazzina senza nome ma con un carattere troppo forte per essere dimenticato. Non sappiamo come si chiama, non lo dice nel suo continuo tentativo di mimetizzarsi con lo sfondo.

a cura di Maria Ducoli

Maria Ducoli

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