Parco letterario Francesco Petrarca sui colli Euganei. Ecco com’è e cosa vedere
Le terme di Abano e Montegrotto da una parte, il borgo storico di Arquà Petrarca dall’altra e in mezzo 57 tappe, contrassegnate da altrettante targhe con citazioni letterarie di chi, da questi luoghi, si è lasciato ispirare per i suoi componimenti. Provando a immaginare un ipotetico dipinto del parco letterario Francesco Petrarca, immerso nei colli Euganei e sospeso tra il romanticismo di Byron e la fantasia di Buzzati, il risultato non potrebbe essere che questa immagine, onirica e concreta al tempo stesso.
Il parco letterario Francesco Petrarca: itinerari e curiosità
Valorizzare e promuovere il territorio: l’intento del parco
Parte di una vasta rete composta da 33 parchi letterari in Italia e 3 in Europa, uniti dal nobile obiettivo di valorizzare e promuovere i territori celebrati dagli autori, il parco letterario dei colli Euganei non poteva che essere intitolato a Francesco Petrarca, trasferitosi in tarda età nella spettacolare Arquà. In una «via Poetica» dominata dalla vista di fantastici paesaggi, fatti di borghi antichi conservati bene e di panorami collinari, trovano collocazione 57 targhe con altrettante citazioni letterarie di chi ha amato questi luoghi. Gratuito e senza limiti d’orario, l’intento che il parco vuole perseguire è chiaro: stimolare la conoscenza e la scoperta di questa parte di territorio che ha ospitato autori del calibro di Shelley e D’Annunzio.
Tutti i luoghi del parco letterario Francesco Petrarca
La via Poetica, immersa in un’atmosfera senza tempo, passa per 13 località, tutte nella provincia di Padova. Luogo di passaggio per poeti e scrittori fin dall’antichità, uno su tutti il senatore romano Claudio Claudiano ad Abano Terme, il percorso raffinatamente concepito conta al suo interno cittadine di rilevanza medievale come Due Carrare e Monselice, ma anche posti tristemente noti a causa della pandemia di Covid-19 come Vo’ e Rovolon. Castelli, vigne, sentieri e mura cittadine raccolgono così la testimonianza, in versi, del passaggio di grandi cantori dell’amore e delle più recondite emozioni che solo certi luoghi, siano essi il castello del Catajo di Battaglia o la villa Barbarigo di Galzignano, sembrano offrire.
Parco letterario Francesco Petrarca: come arrivare e cosa vedere
Grazie alla stretta collaborazione fra i 17 comuni dei colli e le antiche terme Euganee, gli itinerari che il parco letterario Francesco Petrarca offre sono adatti a diversi tipi di attività e livelli di esperienza. Per lasciarsi trasportare dall’atmosfera del paesaggio che ha ispirato, tra gli altri, Bassani e Marchesi, è consigliabile lasciare la macchina al parcheggio e iniziare a scoprire il cuore verde del Veneto grazie, per esempio, alla rete di sentieri letterari tracciati dalle parole degli autori fin qui citati. Alternativamente, in sella a una bicicletta, è possibile percorrere l’anello ciclabile dei colli Euganei, 60 km ca. accessibili a tutti. E proprio perché nulla è stato lasciato al caso, ecco una terza alternativa davvero interessante: sfruttare l’antico canale Battaglia, navigando come fece lo stesso Petrarca, e raggiungere i colli e il parco partendo da Padova. Il sito del parco stesso propone, infine, due itinerari: 5 km scarsi da Arquà alla fattoria monte Fasolo di Cinto Euganeo e un bel percorso ad anello a Battaglia Terme sul monte Ceva, un percorso lungo all’incirca 8 km con un discreto dislivello, ma che merita tutta la fatica.
Da Ariosto a Symonds: gli autori che hanno soggiornato al parco letterario Francesco Petrarca
Da Alessi a Zanzotto, passando per Foscolo e Widmann, gli autori che sono passati per questi luoghi provengono da tempi e luoghi diversi. In comune hanno quasi tutti il voler rendere omaggio alla tomba del poeta ad Arquà, in segno di onore e rispetto, alla ricerca magari di quell’epifania che tutti gli artisti rincorrono nella vita. La schiera di autori che qui hanno soggiornato va dall’Ariosto che cita Este nel suo Orlando furioso a Tommaseo, stregato da Torreglia. Letterati di lingua inglese come Symonds oppure veneti «sul campo di casa» come Valeri e Facciolati.
Petrarca e i colli Euganei
L’omaggio del parco a Petrarca origina dal rapporto che lo scrittore aveva con Padova: un amore reciproco nella sua forma più alta e intellettuale. È qui che Petrarca trascorre gli ultimi anni della sua vita, dopo aver accolto l’invito di Francesco I da Carrara di trasferirsi a Padova. Dopo un primo soggiorno in via Dietro Duomo, Petrarca riceve in dono la casa ad Arquà. Qui, immerso nella tranquillità dei colli, trascorre le giornate in compagnia della figlia Francesca, alternando alle visite al duomo di Padova la revisione di alcune opere, il Canzoniere su tutte. Nel testamento Petrarca lascia indicazioni sulla sua sepoltura; il luogo scelto è nel borgo che dal 1868 in poi prenderà il nome di Arquà Petrarca: una conferma del legame eterno che unisce lo scrittore a queste terre.
Foto: ente organizzazione Parco Petrarca
A cura di Milo Salso