L’amore ai tempi dell’AI. Lettere a una fanciulla che non risponde è il nuovo romanzo di Davide Orecchio

 L’amore ai tempi dell’AI. Lettere a una fanciulla che non risponde è il nuovo romanzo di Davide Orecchio

Nel suo ultimo romanzo edito da Bompiani nel gennaio 2024, Davide Orecchio mette momentaneamente da parte quella passione per la ricerca archivistica che ha caratterizzato molti dei suoi libri, incluso il romanzo Storia aperta (Bompiani, 2021) candidato al premio Strega 2022. In Lettere a una fanciulla che non risponde proietta il lettore in un futuro dove tutto è governato da algoritmi e la memoria degli esseri umani è affidata a macchine artificiali. Un epistolario d’amore composto da dodici lunghe lettere che il robot LB scrive a Livia, la donna amata che lo ha abbandonato dopo una relazione durata trent’anni. Le racconta storie da un mondo apocalittico, storie per mantenere vivo il loro legame.

Lettere a una fanciulla che non risponde di Davide Orecchio: la trama del libro

LB è un love bot, un robot d’amore programmato per amare e dare piacere, che ha sviluppato sentimenti di tenerezza e desiderio per Livia, la donna che lo ha noleggiato per un’«avventura weekend» e che lo ha poi utilizzato come compagno di vita. Quando ormai anziana e malata, Livia decide di renderlo alla compagnia per sostituirlo con un cura bot, LB è costretto ad allontanarsi, condannato a un esilio senza fine. Non potendo comunicare con l’amata attraverso i canali digitali, si procura carta, penna e inchiostro per scriverle struggenti lettere d’amore che raccontano storie e avventure dei personaggi che incontra durante il suo vagare. Da Xenia, un cura bot che gli rivela l’esistenza di una fondazione multi arto dove si troverebbe una cura per la malattia di Livia, al multi pugile Finn la cui carriera è stata interrotta dall’attacco terroristico degli Immortali; da Struzzo, robot che si distrae guardando i film di Hollywood, a Felix, maiale di città che ha cambiato il suo nome in Sapiens dopo aver scoperto la vera origine del pancarnis, carne camaleontica che prende le forme del desiderio. Mentre LB si interroga sulla fine della sua storia d’amore, le sue lettere svelano gli orrori, le perversioni e le inquietudini di un mondo sull’orlo di una rivoluzione in cui macchine ed esseri viventi sono pronti a sovvertire l’ordine imposto dai biocrati padroni della morte. 

Il racconto come forma di comprensione del mondo

«Ho deciso che non so nulla e per questo ho deciso il racconto, che è se non sbaglio il tentativo di spiegarsi la vita riepilogandola dal principio alla fine, il racconto è dove la mia ignoranza prende una forma così che io possa vederla, e la vedrai bene anche tu». All’inizio della prima lettera, LB spiega che per lui il racconto rappresenta una forma di conoscenza di ciò che osserva nel suo viaggio tra le città. Cucendo storie e parole «in un tessuto d’inchiostro», scopre il vero significato di termini come «“pancarnis”, “multi arto” e “maiale”» che Livia gli aveva sempre tenuto nascosto. Raccontare permette a LB non solo di superare la propria ignoranza, ma anche di analizzare quei sentimenti spontanei e non programmati, che si traducono in un «amore che non si sfarina se la coscienza cresce». La stessa Livia si serve della parola scritta con penna e inchiostro antico per raccontare, e quindi ricordare, il passato. I margini e il retro dei fogli di carta che riceve da LB si riempiono infatti di commenti frammentari che contengono lettere nostalgiche indirizzate a Miron, quel primo amore adolescenziale che le ha spezzato il cuore ma le ha svelato la verità sul mondo multi genetico e sul pancarnis.

La scrittura di Davide Orecchio in Lettere a una fanciulla che non risponde

Con uno stile suggestivo, struggente e inquietante, Davide Orecchio compone un’originale opera fantascientifica in cui emerge un’accurata ricerca lessicale caratterizzata dall’utilizzo di termini inconsueti e neologismi costruiti da etimologie greche e latine. In Lettere a una fanciulla che non risponde emerge, inoltre, l’influenza di diversi modelli letterari, a partire dalla tradizione classica del romanzo epistolare di Goethe e Foscolo, con un protagonista maschile che affida il racconto in prima persona di un amore contrastato e non corrisposto a lettere destinate a non ricevere alcuna risposta dalla donna amata. Il personaggio di LB ricorda anche la Sherazade di Le mille e una notte, alla continua ricerca di nuove storie da raccontare per non separarsi da Livia, e l’androide del racconto L’uomo bicentenario di Asimov, con una coscienza in evoluzione che gli permette di conoscere il mondo in cui vive.

A cura di Francesca Cocchi

Blam

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