La Malnata di Beatrice Salvioni: il caso editoriale che racconta l’essere femmina nell’Italia fascista. Recensione

 La Malnata di Beatrice Salvioni: il caso editoriale che racconta l’essere femmina nell’Italia fascista. Recensione

Beatrice Salvioni, classe 1995, è diplomata alla scuola Holden e nel 2021 ha vinto il premio Calvino per racconti inediti. Il suo romanzo d’esordio, La Malnata (Einaudi Stile Libero, 2023) è diventato il caso editoriale dell’anno: pubblicato in contemporanea in Italia e in altri Paesi europei, il testo è già in traduzione in 32 lingue e diventerà presto una serie tv.

Romanzo storico e di formazione, La Malnata racconta l’amicizia tra Francesca e Maddalena, due ragazzine che, superando le differenze della loro educazione e della loro estrazione sociale, imparano a ribellarsi alle violenze, al maschilismo e alle discriminazioni della Monza fascista degli anni Trenta.

La Malnata di Beatrice Salvioni: la trama del libro

Francesca ha dodici anni ed è cresciuta in una famiglia borghese, con un padre asservito all’ideologia fascista e una madre che la preferisce «beneducata anziché istruita». Timida e remissiva, rispetta i dettami della religione e del credo politico paterno, ma osserva con invidia Maddalena, la sua coetanea che gioca con i maschi lungo le sponde del Lambro, ed esibisce fiera le gambe piene di graffi e lividi, senza curarsi dei vestiti sporchi di fango. Affascinata dal suo carattere ribelle e irriverente, vorrebbe diventare amica di quella ragazzina che vive in periferia e che tutti chiamano con diffidenza la «Malnata», perché dicono che basti una sua parola per portare sciagura e generare scompiglio. Francesca non crede però alle dicerie popolari e, disobbedendo alle rigide regole imposte dalla sua famiglia, esce di casa di nascosto per incontrare Maddalena.

Nonostante le apparenti differenze, tra ciliegie rubate e prove di coraggio, sfide alle regole imposte dal regime e lingue di oche mozzate, le due ragazzine diventano amiche. Grazie a Maddalena e alla sua famiglia, Francesca imparerà a conoscere sé stessa e a riconoscere l’ipocrisia del mondo in cui è cresciuta; la Malnata scoprirà, invece, il valore dell’amicizia e della fiducia reciproca. Insieme, comprenderanno l’importanza e la pericolosità delle parole; insieme, sconvolte e impaurite, nasconderanno lungo la riva del fiume il corpo senza vita del giovane fascista che aveva cercato di violentare Francesca; insieme affronteranno le conseguenze del loro gesto.

L’essere femmina nell’Italia maschilista degli anni Trenta

«Il mondo era fatto di regole che non dovevano essere violate. Era fatto di cose da grandi enormi e pericolose, di irrimediabili sbagli che ti potevano uccidere o mandare in prigione. Era un posto spaventoso, pieno di cose proibite, in cui dovevi camminare piano e in punta di piedi stando attenta a non toccare niente. Soprattutto se eri femmina».

La Malnata è un romanzo di formazione che racconta il percorso di crescita di Francesca e Maddalena toccando temi che risultano ancora attuali. Le due ragazzine, infatti, si scontrano con le difficoltà dovute all’essere nate femmine in un mondo sessista e maschilista, dominato dagli ideali del patriarcato che impone alle donne il rispetto delle regole e il silenzio di fronte ai soprusi.

La Malnata è anche un romanzo storico che offre un’inedita prospettiva sull’Italia fascista degli anni Trenta, descritta attraverso il punto di vista di una ragazzina di buona famiglia cresciuta tra il culto del Duce e le sfilate con la divisa di Piccola italiana. Nel romanzo emerge, in particolare, la contrapposizione tra il mondo borghese, che aderisce al fascismo per fede politica o per convenienza economica, e il mondo popolare dove inizia a serpeggiare una prima forma di opposizione nei confronti di un regime che porta solo povertà e una nuova guerra in Abissinia.

La scrittura di Beatrice Salvioni in La Malnata

In La Malnata, Beatrice Salvioni costruisce una trama avvincente, caratterizzata da un incipit folgorante. La sua scrittura è intensa, si articola in dialoghi serrati e descrizioni evocative e si avvale di un sapiente uso delle figure retoriche. La voce narrante in prima persona – quella di Francesca – guida il lettore nel racconto intimo e personale della sua amicizia con Maddalena e allo stesso tempo offre un originale sguardo sugli eventi storici.

 

A cura di Francesca Cocchi

Blam

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