Chi dice e chi tace: di cosa parla il libro di Chiara Valerio candidato al premio Strega 2024

 Chi dice e chi tace: di cosa parla il libro di Chiara Valerio candidato al premio Strega 2024

Proposto da Matteo Motolese per il premio Strega 2024, Chi dice e chi tace è il nuovo romanzo di Chiara Valerio pubblicato da Sellerio nella collana La memoria; un’indagine alla scoperta di sé stessi e dell’ambiente che si abita.

Chi dice e chi tace di Chiara Valerio: la trama del libro

Quando le arriva la notizia della morte di Vittoria, Lea non è a Scauri. La donna è morta per un incidente nella vasca da bagno, nella casa in via Romanelli, soprannominata «Costantinopoli» per l’acacia in giardino; una via elegante che collega l’Appia Antica alla ferrovia. Lì Vittoria è morta. Vittoria, che era arrivata a Scauri vent’anni prima, che lavorava come farmacista pur avendo competenze da medico, che aveva portato nel paese il kir e aveva trasformato Costantinopoli in una pensione per cani e gatti; Vittoria che forse non era cattolica, che per alcune era «quasi sexy» e viveva in casa con Mara, di cui poteva essere la madre. Vittoria, che sapeva nuotare benissimo, ma era morta per l’acqua nei polmoni nella vasca da bagno di quella casa in cui tutti erano i benvenuti. Dalla sua morte Lea Russo rimane molto scossa. Inizia a ripercorrere i ricordi comuni, convinta che siano quelli di due amiche intime; ma mentre cerca di scoprire la verità dietro quella tragedia che non riesce a leggere come una semplice disgrazia, scopre quanto poco in realtà sapesse di lei e riflette sul significato del loro legame, sui propri sentimenti nei confronti di Vittoria, bella e affascinante come un animale esotico, come il pavone che ha regalato a Mara e vive nel loro giardino. Lea scoprirà che gli animali esotici, per definizione, non appartengono allo stesso mondo che conosciamo e che la verità è molto diversa a seconda di cosa si decida di dire e cosa di tacere.

Nella provincia italiana i morti stanno nel mezzo

Scauri è un paese di provincia, a due ore da Roma, sul mare. Come afferma Valerio nella nota al testo, chi vive in provincia lo sa che «i morti stanno nel mezzo». Per questo Lea, che ad ammazzarsi non ci ha mai pensato, rivede Vittoria in tutte le strade che percorre. Tutti sanno tutto, conoscono i fatti e le norme, cosa succede, cosa può essere detto e cosa solo pensato. I dettagli scabrosi, per quanto evidenti, vanno taciuti: Vittoria, che sapeva nuotare e condivideva il letto con una ragazza che poteva essere sua figlia, è annegata quando ancora aveva il potere di sedurre ed essere sedotta. Ed è qui, in questa omissione che si nasconde il paradosso più grande: fra desiderio, sopruso, cura e possesso il confine è estremamente labile, ma i termini per parlarne sono gli stessi: alla fine «premura e seduzione hanno gli stessi gesti. Farmaco e veleno».

La scrittura di Chiara Valerio in Chi dice e chi tace

Chi dice e chi tace si apre con una morte e parla di un’indagine, ma non è un giallo. È una storia di ricerca, ancorata a una terra in cui comprendere può essere tanto facile quanto impossibile: Chiara Valerio si fa strada in questo labirinto laziale e accompagna il lettore attraverso un filtro fatto di mare e vento, pregiudizi e giudizi con una prosa leggera, elegante ed eterea, come il tintinnio dei campanelli che Vittoria portava sempre al polso. «Nei dialoghi si dà del tu, del lei o del voi, senza coerenza. Questo perché mi piaceva lasciare in queste pagine la volubilità con cui nel paese si toglie e si dà confidenza secondo l’argomento di cui si sta parlando e secondo cosa si vuole ottenere».

 

A cura di Rebecca Ramacciotti

Blam

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