Le schegge di Bret Easton Ellis: tra realtà e finzione un memoir ambiguo e seducente

 Le schegge di Bret Easton Ellis: tra realtà e finzione un memoir ambiguo e seducente

Lo scorso 10 ottobre, tredici anni dopo la pubblicazione di Imperial bedrooms, è uscito per Einaudi Le schegge, il tanto atteso ritorno in libreria di Bret Easton Ellis, tra le più brillanti penne contemporanee. Il suo nuovo romanzo è una storia ricca di violenza e sensualità, caratterizzata da emozionanti soliloqui e oscure coincidenze, in un gigantesco affresco quasi esclusivamente losangelino, dove niente è come sembra. O forse è esattamente ciò che sembra, dipende da quale punto di vista si osservi la scena.

Le schegge di Bret Easton Ellis: la trama del libro

Le schegge è ambientato nel 1981, nella Buckley High School di Los Angeles. Qui una versione fittizia del diciassettenne Bret Easton Ellis si appresta a concludere l’ultimo anno di liceo, assieme ai compagni di classe, in una delle scuole private più in vista della città degli angeli. Tra party in piscina e la sperimentazione di alcol, droghe e medicinali, la routine di Bret e soci viene scombussolata prima dall’arrivo di un nuovo compagno di classe, il magnetico Robert, e poi dalla comparsa sulla scena, o meglio sullo sfondo di essa, di un fantomatico serial killer chiamato il Pescatore a strascico, l’ennesimo nella LA dei primi Ottanta, sicuramente tra i più cruenti. In un crescendo di sinistre fatalità, il talento letterario del giovane Bret sembra anticipare la realtà, di cui sembra dettare le condizioni e definire i confini, seppure annebbiati da vodka e cocaina. Il tutto, portando avanti la complicata scoperta della propria sessualità, tra apparenze mal celate ed emozioni da sperimentare.

Quando l’immaginazione definisce la realtà

Le 752 pagine, che fanno di Le schegge un romanzo dal respiro epico, hanno il per nulla scontato pregio di appassionare il lettore, qualunque sia il discorso portato avanti dal giovane Bret, narratore in erba e raffinato esteta. Arricchite da citazioni di film e album musicali dell’epoca, le vicende raccontate vengono sempre e comunque filtrate dal vissuto interiore dell’io narrante, in una riuscitissima mescolanza tra verità fattuale e narrativa. La sensazione che si prova leggendo è che tutto quello che viene raccontato, dagli incontri “psicotropici” con gli amici a alle uccisioni del Pescatore a strascico, sia accaduto realmente e che il Bret sessantenne stia semplicemente ricordando la sua adolescenza. Si tratta invece di un finto memoir, una creazione ellisiana purosangue, dai toni inquietanti e seducenti perfettamente incarnati dal nuovo alunno, quel Robert che diviene una vera e propria ossessione per Bret. L’atmosfera dei primi anni Ottanta, un’epoca di rivoluzioni culturali, è resa alla perfezione attraverso l’uso frequente di prolessi, che anticipano con piglio cinematografico quello che verrà – solitamente una disgrazia – e che pian piano trasformano il libro in un appassionante thriller. E infatti tutti, dai compagni di scuola di Bret ai genitori, sembrano più attenti a recitare un ruolo che a essere veramente sé stessi. Intimo e tenebroso, emozionante e brutale, la linea di demarcazione rarefatta tra realtà e finzione proposta da Le schegge è l’ennesima conferma di quanto il Bret Easton Ellis scrittore sia decisamente «one of a kind».

Chi è Bret Easton Ellis, autore di Le schegge

Classe 1964, nato a Los Angeles e cresciuto nella vicina San Fernando Valley, Bret Easton Ellis si è imposto all’attenzione del grande pubblico già ventenne con Meno di zero, scritto durante gli anni del corso di Scrittura creativa frequentato al Bennington College, nel Vermont. Il suo stile satirico e acutamente critico sarà, da qui in poi, il suo marchio di fabbrica. Come anche i personaggi ricorrenti che legano tutti i suoi romanzi in un unico e gigantesco “meta-universo” di ascendenza tarantiniana, a tratti fantascientifico, sicuramente violento. All’attività di scrittore affianca, con lo stesso successo, anche quella di sceneggiatore e ben quattro delle sue opere sono state adattate a film, il più famoso dei quali è senza dubbio alcuno American psycho. Le schegge, edito da Einaudi e tradotto da Giuseppe Culicchia, segna il suo ritorno in libreria, atteso ben 13 anni.

 

A cura di Milo Salso

Milo Salso

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