I 10 libri horror classici da leggere almeno una volta nella vita

 I 10 libri horror classici da leggere almeno una volta nella vita

L’horror, probabilmente più di qualsiasi altro genere, ha la capacità di dare voce all’indicibile e di mostrare le fratture personali e sociali dell’epoca che raccontano. Più di tutto, quel tempo è custodito nei romanzi e nei racconti che definiamo oggi «classici»: opere che hanno influenzato – e inquietato – generazioni di lettori e scrittori. Ecco quindi dieci libri horror da leggere almeno una volta nella vita. Se ne avete il coraggio.

Frankenstein di Mary Shelley (1818)

Il romanzo che ha dato vita al mito moderno del mostro. Ma in Frankenstein l’orrore più vero non risiede nella creatura, bensì nell’arroganza dell’uomo che osa sostituirsi a Dio. Mary Shelley scrive un’opera di potenza filosofica e drammatica sconvolgente: una riflessione sull’identità, l’abbandono, la vendetta e il desiderio disperato di essere amati. Da leggere con occhi nuovi, oltre ogni cliché cinematografico.

Dracula di Bram Stoker (1897)

Non è solo la storia di un vampiro: Dracula è costituito da lettere, diari e articoli di giornale che insieme tessono una trama sottile e ipnotica. Il conte Dracula è una figura di potere, seduzione e terrore, ma il romanzo racconta anche la paura per il diverso, il corpo e il desiderio. Gotico, sensuale e incredibilmente moderno.

Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde di Robert Louis Stevenson (1886)

Il romanzo di Stevenson è una parabola sull’identità e la repressione, in cui Londra diventa luogo di lotta tra luce e ombra, tra rispettabilità e istinto. Questo è un capolavoro di inquietudine perché racconta il doppio che abita in ognuno di noi. Attualissimo, soprattutto in questi tempi di maschere sociali.

Il monaco di Matthew Gregory Lewis (1796)

Un tripudio di eccessi gotici, scandali religiosi e pulsioni proibite. Il monaco è una discesa negli inferi. Osceno, visionario, contorto: una lettura che sfida le regole del decoro e gioca con l’immaginario più cupo della cultura europea tra Settecento e Ottocento. Anticipa molti aspetti dell’horror contemporaneo con una spudoratezza ancora oggi sorprendente.

Il castello di Otranto di Horace Walpole (1764)

Considerato il primo romanzo gotico, Il castello di Otranto è pieno di armature che camminano da sole, profezie oscure, passaggi segreti e personaggi in preda a passioni estreme. Oggi può sembrare ingenuo, ma è un testo fondamentale per capire da dove tutto è iniziato: senza Walpole probabilmente non avremmo vampiri, castelli infestati e dark romance.

Il giro di vite di Henry James (1898)

Un racconto di fantasmi o un’allucinazione? James costruisce un labirinto narrativo che lascia il lettore in bilico tra razionalità e terrore. La governante è affidabile o no? I bambini sono innocenti? Un horror psicologico ante litteram che ancora oggi divide e inquieta. La prosa raffinata è una gabbia dorata da cui è difficile evadere.

La casa sull’abisso di William Hope Hodgson (1908)

La casa sull’abisso è un esperimento visionario che mescola horror cosmico, fantascienza e spiritualismo. Il protagonista si trova in una casa che sembra affacciarsi su un abisso senza fondo, in una realtà che si deforma sempre più. Hodgson anticipa Lovecraft, ma con un senso dell’avventura e della meraviglia che lo rendono unico.

I racconti del terrore di Edgar Allan Poe (1839-1849)

Poe non ha bisogno di presentazioni. Il cuore rivelatore, Il pozzo e il pendolo, La maschera della morte rossa, La caduta della casa degli Usher… Ogni racconto è una variazione sul tema della follia, della colpa, della decomposizione. Con uno stile barocco e musicale, Poe ha scolpito l’inconscio collettivo dell’orrore.

L’orrore di Dunwich di H.P. Lovecraft (1929)

L’orrore di Dunwich è uno dei racconti più noti dell’universo lovecraftiano. In una cittadina sperduta del Massachusetts, qualcosa di inumano cresce nell’ombra. Lovecraft è un maestro nel suggerire più che mostrare, nel farci percepire l’immensità e l’indifferenza del cosmo. Se volete conoscere il terrore cosmico, questo è un ottimo punto di partenza.

Carmilla di Sheridan Le Fanu (1872)

Il vampiro che anticipa Dracula, ma con un’ambiguità sensuale e perturbante tutta sua, Carmilla è il racconto di un amore impossibile, di una presenza che seduce e consuma, di un legame femminile che inquieta e affascina. Oscuro, gotico, elegantissimo: un classico da riscoprire.

A cura Martina Melgazzi

Foto di apertura Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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