Modestina Cedola, oltre ItaliansBookItBetter c’è di più: un’intervista fra podcast, racconti e Lady Oscar

 Modestina Cedola, oltre ItaliansBookItBetter c’è di più: un’intervista fra podcast, racconti e Lady Oscar

Il suo nome è un aggettivo, un nome forse scomodo (questo può dircelo solo lei), ma evidentemente azzeccato se pensiamo all’accezione in sé dell’attributo. Come ci insegna il dizionario italiano, un aggettivo “determina la qualità dei sostantivi” o la loro “situazione nell’ambiente”. E lei, come un aggettivo, segnala puntualmente la qualità (buona): i racconti migliori della settimana che ha scovato rovistando nel “sottobosco letterario” delle riviste italiane. Ha esplorato così bene questo mondo tanto da stilare una mappa delle riviste, a cui emergenti e amanti del genere possono affidarsi come se avessero tra le mani una carta geografica. Stiamo parlando di Modestina Cedola.
Oltre i racconti degli altri, però, c’è molto di più. E di questo ce ne parla proprio lei.

 

 Chi sei? Cosa fai?

Mi chiamo Modestina e curo ItaliansBookitBetter.


Cosa c’entri tu con i numeri e le parole, e con i numeri e le parole insieme?

I numeri sono stati parte integrante del mio percorso di studi e lo sono ancora nel mio lavoro. Mi affido ai numeri quando ho bisogno di guardare le cose da un altro punto di vista per poterle afferrare meglio. Le parole sono la cosa che mi affascina di più in assoluto ma mi spaventano anche quindi cerco di usarle con cura e parsimonia. Mi piacciono molto le parole degli altri: parlo poco, ascolto molto, leggo e faccio tantissime domande.

 

Com’è nato ItaliansBookItBetter e quali sono i core del tuo progetto?

ItaliansBookitBetter nasce nel 2017 perché avevo bisogno di condividere una mia parte che avevo sempre tenuto nascosta. Era da tempo che volevo aprire un blog letterario ma il “mondo libro” mi sembrava infinito e questo mi dava alibi sufficienti a non fare il primo passo. In un gruppo di lettura su WhatsApp mi hanno fatto notare che leggevo principalmente autrici e autori italiani. Lì ho capito che quello poteva essere il cerchio in cui saltare e ho creato IBiB. All’inizio mi sono limitata a riportare passi e citazioni dai libri letti, poi ho cominciato a scrivere davvero per condividere le mie riflessioni e le mie curiosità concentrandomi non solo sui libri ma anche sulle riviste. Sbirciare anche nel sottobosco letterario cercando di intercettare quello che potrebbe essere è un’attività che mi diverte molto. Ho tante idee che vorrei ancora sviluppare e sto cercando la chiave per farlo. IBiB per me è continua ricerca e possibilità di imparare.

 

Sei stata la prima e unica ad aver stilato una mappa delle riviste letterarie. Ci racconti come ti è venuta l’idea e perché era importante che ci fosse?

A darle la forma di mappa probabilmente sì, ma a fare un punto della situazione c’era già l’elenco di Antonio Russo De Vivo che ha fatto un fantastico lavoro ordinando le riviste e i litblog per anno di nascita. Un paio di anni fa con lo stesso Antonio Russo De Vivo e con Luca Marinelli volevamo sviluppare un’idea che per vari motivi poi abbiamo abbandonato, lavorando a quel progetto avevamo fatto un primo censimento delle riviste e da quel momento avevo in testa di ampliare l’elenco e di renderlo pubblico. Il mio blog, però, non mi sembrava adatto allo scopo per una questione strutturale e ho lasciato perdere. Poi, con mia grande gioia, è arrivato Matteo B. Bianchi che mi ha proposto di censire le riviste e dopo qualche mese di ricerca è venuta fuori la mappa. Il cosmo delle riviste è vario e frammentato e spesso si rischia di perdere di vista dei progetti molto interessanti (io per prima) da qui la scelta di una mappa per orientarsi. Credo possa essere uno strumento utile per il lettore, per aspiranti scrittori e scrittrici e anche per gli addetti ai lavori

 

Sei una degli “addetti ai lavori” più attenta, la migliore fan di tutte le riviste letterarie. Hai mai pensato di scrivere un racconto e metterti in gioco dall’altra parte della barricata?

No. Al momento scrivere racconti non è tra i miei interessi. Ho, ovviamente, intenzione di curare la mia scrittura, ma per continuare a raccontare quello che leggo.


Su ItaliansBookitBetter e sui profili social condividi contenuti con alta frequenza. Cosa rappresenta per te la condivisione, il dividere con qualcuno un’emozione che deriva da un racconto, un libro, una canzone.

Condividere come lettrice, per me, è una cosa nuova in cui spesso faccio ancora fatica. Prima del blog rare volte mi capitava di parlare delle mie letture con qualcuno un po’ per un mio pudore e un po’ perché non avevo molti lettori intorno a me. Con i social ho scoperto che c’era altro, oltre all’attività solitaria di lettura.
Mi fa piacere poter segnalare agli altri le mie letture sui social e mi sono imposta di essere il più costante possibile.

 

Parliamo di audiolibri e podcast. Quanto è necessario questo strumento e come pensi possa essere ben sfruttato, soprattutto dalle riviste letterarie?

Adoro i podcast. Ne ascolto moltissimi e di argomenti diversissimi. Mi piace questo ritorno all’oralità delle storie che si era un po’ persa. Alcune riviste li usano già da un po’ (inutile e ‘tina per citarne solo un paio) e credo che sia un buon modo per ampliare il pubblico e per dare nuove sfumature alle storie. Con gli audiolibri purtroppo l’amore non è ancora sbocciato.

 

Ci parli del tuo ultimo progetto in collaborazione con Davide Ricchiuti?

Davide è arrivato come un genio della lampada ad avverare il mio piccolo desiderio di fare un podcast. È un progetto di cui sono davvero entusiasta. Ogni mese un’immersione nelle riviste letterarie. Ogni puntata mischia suoni e parole. In apertura Davide legge un racconto scelto tra quelli della rivista ospite poi ci sono io che parlo un po’ della rivista e a chiudere di nuovo Davide con un’intervista agli ospiti della puntata. Insomma, faccio IBiB ma con la voce. È ancora tutto nuovo per me e mi piace molto collaborare con lui sempre pieno di idee e di energie.

 

Parliamo di Fantastico!, la nuova rivista letteraria fondata da Alberto Guidetti. Ci sei anche tu tra le fila di questo bel progetto. Qual è il tuo contributo?

Nella banda di Fantastico! sono finita grazie a Ilenia Adornato. Nelle intenzioni era un progetto cartaceo che almeno per i primi numeri si è dovuto adattare al digitale a causa della pandemia. Per la redazione di Fantastico! farò una delle mie cose preferite in assoluto: le interviste. Confrontandomi con Ilenia per scovare i progetti narrativi più interessanti e provare a raccontarli direttamente con la loro voce. Volevo mettermi in gioco e imparare in un contesto che non fosse IBiB. Adoro il mio blog, ma essere soli non ti permette di avere nessun tipo di confronto e quando ho la possibilità di partecipare a progetti nuovi e stimolanti come quello di Fantastico! non mi lascio sfuggire l’occasione.


Facciamo un gioco. Vai qui
https://www.palabrasaleatorias.com/parole-casuali.php e genera una parola a caso. La prima che viene fuori (non barare!) e raccontami un ricordo che ti lega a quella parola.

La parola generata è sughero (oddio!) Ho davvero una pessima memoria e ho dovuto attingere a tutte le mie forze per poter rispondere a questa domanda. Sughero mi ha fatto pensare ai giocattoli che mio nonno mi costruiva quando ero piccola. Solitamente erano di legno, ma una volta ricordo che mi costruì un divano fatto di tappi di sughero per la mia casa delle bambole. Era un uomo di terra, elegante e silenzioso, lavorava il legno, scriveva poesie, fumava moltissimo e aveva occhi nostalgici.


Lady Oscar, Candy Candy, Giorgie.
C’è abbastanza conflitto, intreccio di trama e una buona narrazione in ognuno di questi cartoni animati. Qual è il miglior storytelling/racconto che sia mai stato fatto fra questi tre?

Mi sarebbe piaciuto darti una risposta articolata e super intelligente, ma la verità è che Lady Oscar è uno dei miei cartoni animati preferiti e le mie parti piccole non vogliono sentire ragioni e quindi Lady Oscar e basta. Perché sì!

a cura di Antonella Dilorenzo

Antonella Dilorenzo

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