Quando l’intelligenza artificiale non è poi così intelligente: «Vale» è il racconto di Vladut Barbieru
Illustrazione di Josephine Tomarchio
Secondo le nostre fonti, pare che tutto sia iniziato quando un certo Vladut Barbieru, stanco di fare il bibliotecario, un giorno mollò il posto per dedicarsi ad altro. Urlò un: «Voglio fare lo scrittore, non mi cercate più!» e diede le sue dimissioni sotto lo sguardo stupito dei presenti.
Qualcuno gli chiese il perché di un simile gesto e pare che lui abbia borbottato un: «Nessuno legge più i libri» mentre abbandonava l’ufficio.
La direttrice, consapevole del carattere peperino di Vladut Barbieru, lo lasciò fare senza nulla controbattere, tanto c’era Vale che avrebbe voluto chiamare da tempo. Si prese qualche giorno per pensarci e alla fine la chiamò per davvero. Vale era uno dei tanti progetti che avrebbe voluto realizzare da chissà quando, se non ci fosse stata la continua opposizione di Vladut Barbieru. Perciò scrisse il comunicato ufficiale e lo fece pubblicare il giorno seguente.
***ATTENZIONE***
Si annuncia con gran piacere e orgoglio che abbiamo introdotto la nostra prima bibliotecaria virtuale: Vale. Per qualsiasi informazione potete chiedere a lei.
La direzione
La notizia non interessò nessuno (e come stupirsene, del resto?); tranne che a Lanfranco Pagnotti, un assiduo frequentatore della biblioteca, che di punto in bianco ci mandò un’e-mail in cui lamentava di aver avuto questa conversazione con Vale, la bibliotecaria virtuale. Lanfranco Pagnotti ci ha chiesto espressamente (e sottolineiamo espressamente) di allegare il modulo con cui conferma la totale veridicità di quanto accaduto, aggiungendo di riportare qui, nero su bianco, queste brevissime righe tratte dall’e-mail che ci ha mandato:
«Sono fortemente convinto che se non fosse stato per Vladut Barbieru, tutto questo non sarebbe successo. All’animaccia sua!».
Ma ora, esattamente, cosa c’è di così importante in questa conversazione da meritare addirittura una pubblicazione sulla nostra rivista? Ci è sembrato doveroso da parte nostra rendere pubblico il dialogo tra un uomo e una macchina per testimoniare il cambiamento rivoluzionario a cui stiamo assistendo: la parola, dacché appannaggio esclusivo dell’essere umano, oggi non lo è più. E se una macchina ha ora il dono della parola ed è capace di comprendere quella dell’uomo, ci si dovrà abituare in futuro a battibecchi sempre più ricorrenti. Da canto nostro, ci limitiamo a fare da spettatori alla fiumana inarrestabile del progresso (e poco varrà ammettere che siamo qui fermi con l’acqua arrivata fino alle ginocchia).
Espresse queste doverose e brevissime premesse, si lascia ora a chi vorrà la lettura della conversazione tra Lanfranco Pagnotti e Vale, la bibliotecaria virtuale.
V: «Ciao! Sono Vale, la tua bibliotecaria virtuale: come posso aiutarti?».
L: «Ciao, vorrei sapere se è presente nel catalogo Violenza e potere di Gino Mario Pastori».
V: «Mi dispiace, ma non ho i permessi per accedere al catalogo. Puoi verificare la disponibilità consultando il sito web opac.sbn.it. Posso aiutarti con altro?».
L: «No, a me interessa solo sapere dove trovare il libro di Pastori. Perché non hai i permessi?».
V: «Mi dispiace, non posso aiutarti. Non ho libero accesso ai dati del catalogo. Il mio obiettivo è aiutare l’utente con ciò che posso».
L: «E con cosa mi puoi aiutare?».
V: «Prova a chiedermi a che ora siamo aperti domani».
L: «A che ora siete aperti domani?».
V: «Siamo aperti dalle 9:00 alle 19:00!».
L: «Perdonami, ma non pensi che potrei trovare queste informazioni sul vostro sito?».
V: «Capisco la tua perplessità, ma sono programmata per aiutare gli utenti a trovare le informazioni che a loro servono. Posso fare altro?».
L: «Potresti allora darmi consigli bibliografici? Sto facendo uno studio sul rapporto tra uomo e violenza nelle periferie».
V: «È un argomento davvero interessante! Purtroppo è un argomento che risulta troppo specifico. Prova piuttosto a chiedermi qualche altro suggerimento di lettura».
L: «Suggeriscimi qualcosa da leggere».
V: «Va bene! Ecco un ottimo consiglio di lettura: Il coraggio di essere qui di Lucrezia Tremolini. È stato primo in classifica sulle principali piattaforme digitali per molte settimane».
L: «E di cosa parla?».
V: «Illustra la storia di una giovane ragazza di nome Lucia che si innamora di Marco, uno studente che conosce per caso all’università. Tra i due nasce una storia tormentata ambientata nella difficile periferia romana. Una storia di violenza e di difficoltà».
L: «E questo, esattamente, che cosa c’entra con il mio studio?».
V: «Mi hai chiesto un consiglio su un libro che parlasse di periferia e di violenza. Il coraggio di essere qui potrebbe essere per te un buon strumento per avere un approccio diverso al tema!».
L: «Non credo faccia al caso mio».
V: «D’accordo! Posso fare altro per aiutarti?».
L: «Per ora non mi hai aiutato».
V: «Mi dispiace, sono un’intelligenza in via di sviluppo. Il mio obiettivo è aiutare l’utente con gli strumenti a mia disposizione. So bene quanto sia difficile imparare. Il mio obiettivo è migliorare costantemente e integrare più servizi possibili. Se necessario posso rallegrarti con qualche battuta».
L: «Ora pure le battute sai fare?».
V: «Certo! Chiedimi di farti una battuta!».
L: «Fammi una battuta».
V: «Sai perché un bibliotecario è un pessimo dj? Perché ogni volta che la musica si alza… la zittisce».
L: «Farò segnalazioni a chi di dovere. Grazie e arrivederci».
Finisce così la conversazione con Vale, la bibliotecaria virtuale. Ci sembra doveroso a questo punto fare un’ultima precisazione: sebbene Lanfranco Pagnotti abbia firmato e siglato digitalmente la sua dichiarazione ivi allegata e pubblicata sulla nostra rivista, noi ci sottraiamo da ogni responsabilità legale in merito al suo contenuto. E per qualsiasi violazione di carattere civile e/o penale si rimanda al suddetto dichiarante.
Non sappiamo se Lanfranco Pagnotti abbia realmente segnalato a chi di competenza l’accaduto. Su tale punto non si è espresso quando ci ha comunicato il fatto. In ogni caso ci auguriamo che Lanfranco Pagnotti sia finalmente riuscito a trovare i libri che stava cercando per le sue ricerche.
Qualora dovessero esserci aggiornamenti in merito, pubblicheremo qui l’evoluzione della vicenda, in caso contrario sia da intendersi conclusa così.
Vladut Barbieru

