Un racconto e una vignetta #11: Lo scacciapensieri

 Un racconto e una vignetta #11: Lo scacciapensieri

Vignetta di Alessandro Lippolis – il vignettista amatoriale

«Siamo certi che l’operazione riuscirà?»

«Certissimi! In men che non si dica i cattivi pensieri spariranno.»

Aiutato da un’assistente dal camice immacolato, lo psichiatra serrò il marchingegno intorno alla gola del paziente. Questi fissò la donna, che, ferma e muta, pareva una statua di sale.

«Ora le spiego. Vede qui?»

Continuò il dottore, manipolando l’arnese.

«Dal collare si dipartono due bracci terminanti in punzoni microscopici: il primo perforerà la fronte, il secondo scaverà un pertugio nel retro del cranio, in perfetta linea d’aria col gemello.»

La cavia permaneva irrequieta.

«Giunto tramite la galleria alle soglie della materia grigia, l’aculeo anteriore si aprirà… non so se mi segue… si aprirà…»

«…come un fiore che sboccia.»

«Bravo, sì, come un fiore che sboccia.»

«Ho capito. E poi?»

«E poi le eliche, o i petali, per stare nella metafora, cominceranno a ruotare veloce veloce.»

«Quasi fosse un ventilatore?»

«Né più né meno di un ventilatore! Un ventilatore in miniatura.»

«Quindi?»

«Quindi, e adesso viene il bello, tutte le ansie e le paure verranno soffiate via, scacciate per sempre attraverso il buco ricavato sul lato opposto del teschio. Semplice ed efficace.»

«Che ne sarà della memoria?»

«Svaporata anch’essa; è un piccolo prezzo da pagare, ma per lei è un prezzo piccolissimo, visto che nel suo passato i ricordi brutti sono i più numerosi. Si immagina? Niente più angosce, niente più preoccupazioni, niente…»

«…di niente.»

«Già, niente di niente. Allettante, eh?»

«Non so, a dire il vero…»

Il medico gli spinse in bocca un batuffolo di cotone intriso di narcotico, troncandogli la frase. Le cuspidi metalliche presero a incidere gli ossi frontale e parietale, accompagnate da un sottile ronzio. Fece in tempo a scorgere, fra le sopracciglia e la radice dei capelli dell’impassibile infermiera, i contorni scuri di un forellino. Emise dagli occhi delle stille di liquido lacrimale. E fu l’ultima volta.

Luca G. Manenti

 

L’autore

Luca G. Manenti è nato nel 1974 in un paese della bassa padana, ma da tempo vive a Trieste. Quando non scrive di storia scrive racconti. Ne sono apparsi su Rivista Blam, Coye, Clean, Il Mondo o Niente, Salmuria, Smezziamo, La nuova carne, Neutopia. Altri arriveranno.

Il vignettista

Alessandro Lippolis (aka il.vignettista.amatoriale) studia scrittura alla Scuola Holden ed è un ragazzo nato assieme al nuovo millennio. Il millennio, con le sue innumerevoli disgrazie, non lascia spazio all’ottimismo. Il ragazzo, con i suoi disegni dolorosamente amatoriali, tenta comunque di far sorridere

Blam

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