«Ma dai! Non mi dire» dice il calvo mentre arranca cercando di stare al passo. «Sì sì, è andata proprio così.». Il brizzolato vedendo l’amico stanco lo invita a sedersi: «Fermiamoci e prendiamo qualcosa, c’è un caldo oggi. E Saverio te lo ricordi?»Leggi tutto
La donna al mio fianco è logorroica. È uno di quei personaggi che ha sempre troppo da dire. Blatera qualcosa sulla crisi economica e di come sia difficile oggi trovare gente fidata.Leggi tutto
Ogni mattina la stessa storia: Lara apre gli occhi e si sveglia, un po' come tutti e tanti del resto. Dalle tapparelle forate filtra il sole, invadente, puntuale e anche un po’ maleducato. Entra nel suo letto bussando alle palpebre assopite e decide per lei che il tempo è giunto.Leggi tutto
L’appuntamento era fissato all’ultimo piano del palazzo. Mereo fissava l’edificio. Aveva gli occhi pieni di stupore. Non avrebbe mai immaginato che tutto si sarebbe svoltò lì. Ma il volantino era chiaro ed era affisso in molti luoghi, quindi non c’era nulla di cui preoccuparsi.Leggi tutto
Le foglia di edera mi osserva a faccia in giù dal terrario. Ha i margini più scuri perché è intaccata dall’umidità, che le appesantisce i bordi facendola ricadere all’indietro. Una foglia con il sangue alla testa mi dico. Infilo la mano nella teca di vetro e la prendo tra le dita. Mi rimane in mano, inerte e appassita.Leggi tutto
A volte è necessario spingere la musica a tutto volume per trovare il coraggio. Quando sono arrivato qui avevo una cinquantina d’anni, alle spalle un primo matrimonio fallito e concluso, una relazione ancora in piedi, nessun figlio ma un gatto. La piscina era lontana massimo cinque o sei canzoni.Leggi tutto
Mira l’aveva incontrata nel letto 33 del reparto donne di ortopedia. Quel pomeriggio era arrivata in ospedale in ritardo, e la collega le aveva dato una consegna veloce. Solo quando l’aveva vista, si era ricordata che l’altra avesse detto: «La 33 è una precipitata».Leggi tutto
Ampelio Brusadin non aveva mai sentito parlare di quella storia della Terra piatta. Nemmeno di quella sferica, o a forma di ciambella, lui era un uomo pratico che misurava la terra in base al tempo necessario per ararla col suo trattore; per lui era piatta in pianura e sbiega in montagna, e tanto bastava.Leggi tutto
Un aspetto importante era quello della distanza. L’importante era, credo, essere quel qualcuno capace, non tanto di fare, quanto di esserci. Anche se distanti, ovviamente. Essere lì con lui e per lui. Una specie di compartecipazione ai suoi pensieri, alle sue azioni, alla confusione inscindibile dalla sua formazione.Leggi tutto
La campanella suonò. Le lezioni erano finite. Non ne potevo più di ascoltare la signorina Villosio. I miei compagni scattarono in piedi, riposero libri e quaderni nelle cartelle e schizzarono fuori dalla classe. Feci lo stesso, solo con più calma.Leggi tutto