Ritratti di scrittori: Niccolò Ammaniti, chi è? Scoprilo in 5 parole

 Ritratti di scrittori: Niccolò Ammaniti, chi è? Scoprilo in 5 parole

Ritratto illustrato di Sonia De Nardo

Romano doc, Niccolò Ammaniti esordisce come scrittore nel 1995 con il romanzo Branchie. Nonostante vicinissimo alla laurea in scienze biologiche, si dice che la sua tesi sia divenuta, invece, proprio il suo primo approccio al mondo della letteratura. Nel 2017 gli viene conferita la Laurea honoris causa in “Filologia, lettere e storia” presso l’Università degli Studi di Foggia. Oggi, Ammaniti vanta una produzione significativa ed è noto anche all’estero. Ha interessi che abbracciano, oltre la scrittura, anche il cinema e la tv. Uno dei meriti più riconosciuti allo scrittore è quello di descrivere i personaggi in tutte le sfaccettature del loro modo di essere e di pensare, fino ad arrivare a tratti caratteriali spesso inquietanti, facendo sì che il lettore possa sviluppare un’empatia particolarmente spiccata e di forte impatto emotivo.

Niccolò Ammaniti: chi è lo scrittore in 5 parole

Adolescenza

Tra i temi trattati da Ammaniti spicca quello dell’adolescenza, di fatti, uno dei generi letterari che contraddistingue la sua penna è quello del romanzo di formazione. Pubblica, in collaborazione con il padre, professore di psicopatologia generale e dell’età evolutiva, il saggio Nel nome del figlio: un genitore psicoanalista legge i racconti scritti dal figlio al fine di aiutarlo a superare le difficoltà di una fase della vita particolarmente fragile. Nel 2010, poi, Ammaniti pubblica il romanzo intitolato Io e te. Il protagonista è Lorenzo, un ragazzo di quattordici anni, a cui viene diagnosticato un disturbo narcisistico della personalità. La vicenda narrata ha luogo in una cantina dove Lorenzo trascorre alcuni giorni, nascosto, insieme alla sorellastra, una tossicodipendente che tenta di uscire dal tunnel della droga. Insieme riflettono sulle rispettive esistenze e compiono un viaggio interiore che li porta a sviluppare un legame profondo. “Tra poche ore sarei uscito da quella cantina. e sarebbe stato tutto uguale eppure sapevo che oltre quella porta c’era il mondo che mi aspettava”.

Racconti

La letteratura di Ammaniti si caratterizza anche per i numerosi racconti, spesso definiti “spiazzanti”, a causa della dimensione in cui si trova il lettore, al confine tra grottesco e comico. Fango, per esempio, è una raccolta comprensiva di sei storie, pubblicata nel 1996. Dall’introduzione, ecco le parole di Asor Rosa: “Ammaniti ci fa vedere tutto; ma contemporaneamente ci fa un cenno con la testa: sì, è tutto vero ma, badate, bisogna che guardiate meglio… E chi se ne accorge, si diverte ancora di più”. È un ottimo compendio delle abilità stilistiche dello scrittore: realtà e fantasia si intersecano così da lasciare il pubblico interdetto di fronte all’assurdo delle rocambolesche vicissitudini dei personaggi. Proprio a quest’ultimo aspetto si deve il battesimo di Ammaniti nella cerchia degli scrittori cosiddetti “cannibali” o pulp. Sempre nel 1996, infatti, esce l’antologia Gioventù cannibale, in cui viene annoverato Fango. Trattasi di una sorta di manifesto letterario che spiega le caratteristiche comuni degli autori dalle cui opere spicca un forte realismo, nonché la combinazione di diversi generi letterari.  

Sceneggiatura

Come già accennato, buona parte del lavoro di scrittore va di pari passo con quello di sceneggiatore e regista. Ammaniti è sicuramente una personalità eclettica e possiamo apprezzarne il talento in vari ambiti artistici. Insieme a Francesca Marciano, scrive la sceneggiatura del film Io non ho paura, tratto dall’omonimo libro. Il successo fa da eco alla bravura: due David di Donatello e la corsa all’Oscar come miglior film straniero. La regia è di Gabriele Salvatores e la vicenda è ambientata in un borgo lucano negli anni ’70. Michele, ragazzino di nove anni, dopo essere entrato in una casa diroccata per scontare una penitenza, trova Filippo, un bambino che è stato rapito e tenuto in quel luogo isolato. Una storia del genere non può che essere colma di emotività e pathos, sensazioni enfatizzate dalle musiche di Morricone, Bossio e Sherman. “Devi avere paura degli uomini, non dei mostri”.

Film

Quasi tutti i libri di Ammaniti sono stati poi trasposti in film: basti citare L’ultimo capodanno, Branchie, Io e te, Il siero della vanità, The good life. Dopo aver parlato di Io non ho paura, degno di nota è, senza dubbio, Come Dio comanda, romanzo con cui lo scrittore vince il Premio Strega nel 2007. Il libro diventa, poi, film nel 2009. Anche stavolta, immancabili riconoscimenti e le onorificenze ricevute. Torna nuovamente il tema del legame padre-figlio: un rapporto a dir poco estremo tra due persone sole ed emarginate. L’autore sceglie il Friuli come sfondo alla storia raccontata e l’atmosfera sa di inquietudine e angoscia. La notte, il buio, la pioggia, il fango, un dio assente che si manifesta in povertà, ignoranza, isolamento, disoccupazione, frustrazione e… cattiveria. “Allora non sono invisibile. E Dio non c’è o, se c’è, sta solo a guardare”.

Tv

È uscita su Sky, quest’anno, Anna, una serie tv che prende ispirazione dall’omonimo romanzo di Ammaniti, pubblicato nel 2015, che rientra nel genere della narrativa distopica. Durante un’intervista, lo scrittore spiega quale sia stata l’idea alla base del libro: “Questa storia nasce da un pensiero puramente biologico-comportamentale: cosa farebbero dei bambini abbandonati a loro stessi? Da qui sono partito a ipotizzare che per qualche ragione nel mondo siano scomparsi gli adulti. Migliaia di domande sulla loro sopravvivenza mi venivano in testa”. Come è evidente, l’autore resta, in un certo senso, fedele a se stesso in ognuno dei suoi lavori, per le tematiche trattate. Oggi, la mini-serie Anna assume un significato particolare, dal momento che le riprese hanno avuto inizio in Sicilia alla fine del 2019 e la vicenda si svolge durante un’epidemia causata da un virus proveniente dal Belgio, che provoca la morte di tutti gli adulti. Nessuno poteva immaginare tutto quello che sarebbe avvenuto nei mesi successivi. È certo, tuttavia, che l’attesa è accompagnata da grande curiosità, visti i tempi in cui ci troviamo. 

Niccolò Ammaniti: i libri da leggere per approcciare questo scrittore

  • Fango, Milano, Mondadori, 1996
  • Ti prendo e ti porto via, Milano, Mondadori, 1999
  • Io non ho paura, Torino, Einaudi, 2001
  • Come Dio comanda, Milano, Mondadori, 2006
  • Io e te, Torino, Einaudi, 2010
  • Anna, Torino, Einaudi, 2015

a cura di Giusi Chiofalo

Giusi Chiofalo

Articoli Correlati

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *