Libri (e romanzi) ambientati in Sicilia: un viaggio tra letteratura e bellezza dei luoghi

 Libri (e romanzi) ambientati in Sicilia: un viaggio tra letteratura e bellezza dei luoghi

Non invidio a Dio il paradiso perché sono ben soddisfatto di vivere in Sicilia. (Federico II di Svevia).

Il mare azzurro, la sciara dell’Etna, l’architettura araba e normanna, i teatri e templi greci, gli agrumeti e gli ulivi, i fichi d’India, il sole perenne, la gentilezza, la lentezza, il vento di scirocco, i faraglioni, la buona cucina, ‘a famigghia: tutto questo e molto altro ancora si può trovare in Sicilia nei libri ambientati in una delle isole considerate tra le più affascinanti al mondo.
Vediamone alcuni.

Libri e romanzi ambientati in Sicilia

Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini

Silvestro Ferrauto parte da Milano per tornare in Sicilia, la sua terra d’origine; durante il viaggio, circondato da un alone di misticismo e sogno, incontra personaggi bizzarri, con cui tiene dialoghi ripetitivi e apparentemente assurdi. Ci troviamo sul traghetto che da Villa San Giovanni porta a Messina, e poi ancora sul treno infinito che conduce a Siracusa. Quando Silvestro rientra a casa, i sensi si risvegliano e suoni, odori, sapori lo riportano ai ricordi felici del tempo trascorso nella sua isola maledetta. Il romanzo è una critica sottesa al regime fascista in auge negli anni in cui Vittorini scrive. Si conclude, infatti, con la scoperta della morte del fratello in guerra e la disperazione della madre. Dopo la prima edizione pubblicata nel 1941, esce, nove anni dopo, un’edizione illustrata dal pittore palermitano Renato Guttuso, che rende ancora più vivide le immagini evocate dalla storia.

Bagheria di Dacia Maraini

Romanzo autobiografico pubblicato nel ‘93, Bagheria ripercorre la travagliata infanzia dell’autrice: i ricordi riaffiorano in varie fasi della vita e quelli legati alle proprie origini difficilmente scompaiono dalla memoria. Dopo la liberazione dalla prigionia in Giappone, la famiglia Maraini viene accolta dai nonni materni di Dacia, nella villa Valguernera a Bagheria, termine proveniente dall’arabo Ba Bel Gherib, che vuol dire “porta del vento”. I temi affrontati riguardano numerosi aspetti negativi legati alla Sicilia del dopoguerra, tra cui la speculazione edilizia, la mafia, la corruzione, il patriarcato e il ruolo assoggettato della donna. Nonostante l’amarezza della scrittrice, anche qui traspare l’ammirazione per la bellezza dei luoghi, contrapposta alle degradanti azioni dei suoi abitanti.

I quattro canti di Palermo di Giuseppe Di Piazza

Quattro storie ambientate a Palermo negli anni ’80, un giovane giornalista che tenta di farsi strada parlando dei fatti di cronaca nera di quel periodo – la seconda guerra di mafia. Emergono le caratteristiche del capoluogo siciliano da cui il lettore viene sopraffatto e incuriosito. Il titolo è un chiaro riferimento a uno dei punti più suggestivi della città: i quattro canti. L’autore racconta le storie di personaggi alle prese con difficoltà esistenziali ed emotive contornate da eventi terrificanti. Giuseppe Di Piazza, lui stesso cronista, esordisce con questo romanzo, pubblicato nel 2012, offrendo al pubblico uno spaccato reale e diretto di una realtà incomprensibile e, nostro malgrado, attiva e viva negli ambiti più disparati della società attuale.

Il sorriso dell’ignoto marinaio di Vincenzo Consolo

Il ritratto dell’ignoto marinaio è un quadro di Antonello da Messina risalente al ‘400, ecco la ragione del titolo del successo letterario di Vincenzo Consolo, scrittore siciliano del secolo scorso. La vicenda è ambientata nel borgo di Alcara Li Fusi durante i moti garibaldini. Si tratta, di fatto, di un romanzo storico che ha come protagonista il barone filantropo Mandralisca di Cefalù. Quest’ultimo riceve in dono Il ritratto dell’ignoto marinaio a Lipari, e osservandone il sorriso beffardo, riflette sul tema del Risorgimento fallito, sul malessere dei siciliani, che avevano creduto in una possibilità di rinascita dopo l’oppressione borbonica. Si parla delle Eolie, di Palermo, Messina e Cefalù e dello spirito del popolo siculo che lotta e crede fino in fondo nei valori di libertà e resistenza. Romanzo pubblicato nel 1976, tutt’oggi rappresenta una storia siciliana imperdibile.

L’arte di annacarsi: un viaggio in Sicilia di Roberto Alajmo

La sensazione di sentirsi sospesi quando si arriva in Sicilia è comune e ineffabile. Ci si sposta restando fermi in mezzo al Mediterraneo e sorretti dalla figura mitologica di Colapesce. L’arte di annacarsi, uscito nel 2010, è un viaggio attraverso il folklore, la gastronomia, i paesaggi, la storia, la popolazione dell’isola. Annacare significa cullare, dondolare e annacarsi, verbo riflessivo, vuol dire muoversi. Lo scrittore sottolinea come, pur restando immobile, l’isola si muova, si annachi, appunto, e come lo stesso avvenga per le donne siciliane che, rappresentate spesso con un fisico prorompente, si muovono annacandosi, con una camminata ondeggiante. Roberto Alajmo ci porta a Trapani, San Vito Lo Capo, Erice, Segesta, Mazara del Vallo, per poi ridiscendere alla volta di Agrigento, Portopalo e Scala dei Turchi. Si giunge all’estremo sud:      Modica, Scicli, Noto, Ragusa e Siracusa. E si risale a Catania, Taormina e delle Gole dell’Alcantara. Sicuramente un libro consigliato per i siciliani amanti della propria terra e per i furisteri che vogliono scoprirla.

L’amurusanza di Tea Ranno

I siciliani sono ben noti per la loro gentilezza e ospitalità, è un vanto di cui fanno tesoro e si compiacciono. L’amurusanza è l’amorevolezza, comprende quei gesti gentili che fanno dell’isola un luogo di benessere. Il romanzo di Tea Ranno, pubblicato nel 2019, è ambientato in un piccolo borgo siciliano in cui tutti si conoscono. I protagonisti sono i proprietari di una tabaccheria: Costanzo e Agata, marito e moglie. Alla morte di Costanzo, il sindaco del paese “occhi janchi” tenta di sedurre la vedova e mira alla proprietà terriera del marito. Agata combatte contro l’opportunismo del sindaco e, piano piano, tanti abitanti del paese si schierano dalla sua parte. La storia è raccontata con toni divertenti e un linguaggio semplice e diretto. I personaggi dalla parte della tabbacchera, con le loro amurusanze, si rivelano la parte sana della comunità, contro l’arroganza dei potenti. L’autrice riesce a tracciare, con pennellate vivaci, un dipinto folkloristico e allegro, catapultando il lettore in un mondo unico.

Le stanze dello scirocco di Cristina Cassar Scalia

Scirocco, dall’arabo shurhùq, significa “vento di mezzogiorno” ed è il vento tipico siciliano, uno dei simboli dell’isola. Questo dà il titolo a uno dei romanzi più interessanti di Cristina Cassar Scalia, medico chirurgo, originaria di Noto, che sceglie la sua terra come teatro di una storia intensa e appassionante. Protagonista è Vittoria, detta Vicki, che si ritrova catapultata a Montuoro, un luogo immaginario collocato nei pressi di Palermo. Ciò avviene per volere del padre, che intende tornare nel suo paese d’origine dopo aver lavorato a lungo a Roma, città in cui Vicki è cresciuta. I cambiamenti, i nuovi volti, l’impatto con una società diversa, spesso conservatrice e bigotta, non rendono il trasferimento semplice; tuttavia, l’incontro con Diego e l’iscrizione alla facoltà di architettura di Palermo faranno sì che per Vicki si apra un nuovo sguardo su quella terra tanto odiata all’inizio. Attraverso la sua macchina fotografica, poi, la protagonista ci offre una descrizione dettagliata degli angoli più nascosti di Palermo: così riesce a trovare rifugio da ansie e dubbi, provocati dai cambiamenti.

La mennulara di Simonetta Agnello Hornby

La mennulara, cosiddetta in quanto raccoglitrice di mandorle, dà il titolo al libro di Simonetta Agnello Hornby, avvocato e scrittrice nata a Palermo, ma trasferitasi in Inghilterra. Il suo romanzo, pubblicato nel 2002, è oggi un best-seller tradotto in diciannove lingue e il successo riscosso è meritatissimo. Protagonista della storia è Rosalia Inzerillo, detta appunto la mennulara, per l’attività che faceva da ragazza: tutto ha inizio dalla sua morte, avvenuta il 23 settembre 1963. A partire da quel momento, ci si interroga sulla vera storia di una figura misteriosa e affascinante. Rosalia fu una domestica a servizio di una ricca famiglia siciliana, gli Alfallipe. Tuttavia, grazie alle sue capacità e alle sue doti, il ruolo ricoperto è molto più importante, in quanto amministrava i beni della casata. Nella ricostruzione della vita della mennulara, il lettore si trova di fronte a vari episodi difficili e travagliati, che la protagonista ha affrontato con coraggio e resilienza. La forza delle donne siciliane trova il suo emblema in Rosalia, esempio virtuoso di intelligenza e umiltà.

Villa Metaphora di Andrea De Carlo

“Il Sud del mondo è nel ramo paterno: mio padre era in parte siciliano, di Patti, in parte cileno; mia madre invece era piemontese. Mi piaceva l’idea di ambientare la mia storia in un margine estremo oltre il quale c’era l’Africa, un altro mondo. E poi la Sicilia mi ha sempre affascinato non solo per i mille passaggi di popoli che hanno lasciato tracce, ma per l’infiammabilità che senti nell’aria”. Queste le parole di Andrea De Carlo che presenta il romanzo di cui parliamo. La vicenda si svolge in un luogo a sud della Sicilia, Tari, frutto della fantasia dello scrittore. Si tratta di una piccola isola vulcanica dove si trova Villa Metaphora, un resort di lusso sulle rocce, costruito da un barone siciliano. Si intrecciano le vite di quattordici personaggi ospiti della villa, che, ognuno dal proprio punto di vista, propongono riflessioni sul mondo circostante, da cui tentano di fuggire, almeno per un po’ di tempo.

Amuri di Catena Fiorello Galeano

Arriviamo a un’ultimissima uscita, Amuri, una storia che tiene col fiato sospeso, un amore da salvare e uno che sta per nascere, facendo scoprire a Isabella, la protagonista, la parte più recondita di sé. “Arcudi in effetti è distante da tutto. Persino dal resto della Sicilia. Arcudi è come se fosse invisibile agli occhi. E dunque, è la perfetta sintesi per chi si sente estraneo al mondo, o da questo chiede di essere dimenticato. Ecco perché ci stavo andando anche io, da sola e in gran segreto”. L’estratto appena citato non è altro che una riflessione particolarmente evocativa dello stato d’animo di Isabella, trentacinquenne, alle prese con un matrimonio quasi fallito, che tenta di trovare pace nell’isola in cui da piccola trascorreva le vacanze, Arcudi appunto. Lì conoscerà Daniel, troverà in Sveva un’amica che le mancava e nei tramonti siciliani quel senso di pace che la frenesia e il senso di alienazione del quotidiano spesso tolgono.

Libri classici ambientati in Sicilia da leggere

  • Il Gattopardo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa
  • Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia, Leonardo Sciascia
  • I viceré, Federico De Roberto
  • La forma dell’acqua, Andrea Camilleri
  • I vecchi e i giovani, Luigi Pirandello

A cura di Giusi Chiofalo

Giusi Chiofalo

Articoli Correlati

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *