10 libri femministi che ti spiegano perché combattere per le donne

 10 libri femministi che ti spiegano perché combattere per le donne

Il femminismo non riguarda più solo le donne. Riguarda tutti. Riguarda il mondo migliore che vogliamo lasciare alle future generazioni. Dieci consigli di lettura che ti faranno venire voglia di diventare il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

10 libri femministi tra romanzi, saggi e graphic novel

Bastava chiedere!
10 storie di femminismo che parlano anche di te di Emma Clit
     

Emma Clit avrebbe potuto scrivere un saggio, ma non l’ha fatto. Ha preferito, invece, un graphic novel per smontare la complessità delle dinamiche sociali. Il linguaggio utilizzato è quello dei baloon e, di fumetto in fumetto, l’autrice e illustratrice comunica concetti forti, fortissimi. Talmente potenti da bruciare sulla pelle di chi legge, perché è impossibile non ritrovarsi in alcune  – se non nella maggior parte – delle situazioni narrate: le donne sono state tutte Emma o una delle sue amiche, almeno una volta nella vita. E non se ne sono accorte.

Sta proprio qui la forza di questo saggio a fumetti: nello squarciare il velo della consapevolezza, nello scoperchiare il barattolo della normalità e farci guardare dentro.      

Lingua e essere di Kübra Gümüşay      

Tutto passa dal linguaggio, dalle parole che scegliamo. L’autrice ce lo dice forte e chiaro: abbiamo bisogno di rivoluzionare il nostro linguaggio, di parlare in un modo nuovo che includa tutti, che sia più giusto. Non è facile: spaventa, come tutti i cambiamenti. Abbiamo paura del diverso che ci cambia e, più di tutto, abbiamo paura di perderci. Cresciuta destreggiandosi tra un mosaico di lingue e culture diverse, Kübra Gümüşay parla della costruzione identitaria in un mondo in cui è sempre più complesso capire chi si è. E poi strizza l’occhio anche al bilinguismo, sia di quello di serie a che di quello di serie b.

Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo

Un romanzo circolare, in cui l’intersezionalità compare in versi sciolti. Il numero magico è il 12: 12 storie, 12 donne con sguardi e voci diverse. Alcune sono nere, altre omosessuali, altre ancora no: lo scopo della Evaristo è proprio quello di andare oltre la claustrofobia delle etichette. Un romanzo corale che racconta storie di emancipazione in modo particolare, consentendo a ciascuna di far emergere la propria voce, dando l’impressione al lettore di avere in mano un caleidoscopio della realtà.

Commando Culotte di Mirion Malle         

Da Games of Thrones a Legally Blonde, nel suo graphic novel Mirion Malle analizza film e serie tv con grande ironia e profondo senso critico. Sottolinea gli aspetti positivi, li riconosce e ci rende partecipi delle sue riflessioni. Poi evidenzia anche quelli negativi, e  non ce n’è più per nessuno. Con dei disegni semplici, a tratti monocolori, l’autrice dipinge la tv che guardiamo, gli stereotipi che introiettiamo inconsapevolmente. Cancel culture, friendzone, femminismo, cultura dello stupro: tutti termini entrati a far parte del linguaggio comune, sui quali la fumettista francese si concentra e riflette. Ogni sentiero percorso sfogliando le pagine di Commando Culotte porta a una domanda, la domanda per eccellenza: può un uomo essere femminista?

Meat market, carne umana sul banco del capitalismo di Laurie Penny          

In soli quattro capitolo Laurie Penny getta luce sui temi cardine che riguardano la donna nella società. Si parla di sessualità, disturbi alimentari, lavoro domestico e movimento femminista, si parla del nostro tempo. Un tempo strano, in cui dicono alle  donne di essere bellissime e poi le bombardano di messaggi che invitano al consumo compulsivo di prodotti con lo straordinario potere di rendere i loro corpi più giovani e seducenti.

Dovremmo essere tutti femministi di Chimamanda Ngozi Adichie

Una Ted Talk diventata un saggio, in cui l’autrice fornisce una nuova definizione del femminismo per il XXI secolo. L’autrice distrugge i pregiudizi legati al femminismo come retaggio di secoli andati, per darne una visione contemporanea e rivoluzionaria. Chimamanda Ngozi Adichie si definisce una “femminista felice africana”, una descrizione al passo con i tempi: c’è stato un momento in cui si pensava che il femminismo fosse sinonimo di rabbia, provata esclusivamente dalle donne bianche.


Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood

La scrittrice canadese insegna alle ragazze a non essere né ancelle né tantomeno prede. Non c’è nessun principe azzurro da aspettare, per sopravvivere è necessario imparare a cavarsela da sole. La Atwood ci mette davanti delle realtà crude, così forti da farci tremare per qualche istante di fronte alla distopia presentata in modo tale da non sembrare troppo distante o improbabile. Il suo femminismo s’intreccia alla narrazione, le immagini suscitate nel lettore sono un grido contro la società patriarcale e contro quei meccanismi che ingabbiano le donne anziché permettere loro di spiccare il volo.

Autobiografia di una femminista distratta di Laura Lepetit

Un diario, quello di una donna che amava e credeva nella scrittura delle altre donne. Definì il suo incontro con il femminismo come quello che le cambiò la vita. Qualche anno dopo fondò la casa editrice La Tartaruga, portando avanti il suo progetto di pubblicare solo opere di donne. Autobiografia di una femminista distratta è una sorta di album dei ricordi, la traccia di ciò che è stato il femminismo italiano.

Il mostruoso femminile di Jude Ellison Sady Doyle   

La donna è sempre stata un mostro. Da Aristotele a Freud, l’uomo è stato considerato come l’essere umano per eccellenza, la donna come il suo opposto, una creatura mostruosa a cui manca sempre qualcosa per poter essere definita pienamente umana. Sono innumerevoli le figure del cinema che si delineano come l’espressione della paura dell’uomo di fronte alla sessualità della donna, al suo potere o alla sua autorità.

Il libro apre varchi e illumina ferite più che longeve, fornendo al tempo stesso degli elementi per effettuare nuovi sortilegi contro il patriarcato.

Bella di papà di Katherine Angel

Come si può dunque essere figlie di un Harvey Weinstein o di un Donald Trump e comunque amarlo? A che punto finisce di essere divertente e affettuosa, la gelosia morbosa di un padre verso sua figlia? La figura del padre è da sempre complessa, al centro di problemi e patologie al punto da essere resa scientifica dagli psicoanalisti. Nel libro della Angel troviamo cultura pop, pedagogia, cinema, letteratura e televisione: tutti i prodotti degli ultimi decenni diventano la base su cui l’autrice si appoggia per posizionarsi al centro del femminismo più recente.

 

a cura di Maria Ducoli

Maria Ducoli

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